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Guerra e Criptovalute

L’Ucraina vieta gli acquisti di criptovalute in valuta locale

La Banca Centrale ucraina vieta l’acquisto di criptovalute in valuta locale per fermare i deflussi di capitali verso l’estero.

L'Ucraina vieta gli acquisti di criptovalute in valuta locale

Vietare l’acquisto di criptovalute in valuta locale: ecco cosa ha scelto di fare la Banca Centrale Ucraina per limitare il deflusso di capitali verso l’estero.

Dopo aver ricevuto milioni di donazioni in criptovalute in seguito all’invasione russa, la banca centrale ucraina ha deciso di impedire ai suoi cittadini l’acquisto di risorse digitali con valuta locale per prevenire deflussi di capitali improduttivi.

La Banca Nazionale Ucraina (NBU) ha confermato che i cittadini possono acquistare criptovalute solo utilizzando valuta estera fino a un valore di 100.000 grivna ucraine ($ 3.400) al mese.

La fuga di capitali può avere effetti deleteri sul valore della valuta del Paese: dato che milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina da quando la Russia ha iniziato l’invasione lo scorso febbraio, l’esodo di attività finanziarie è una possibilità reale e il governo ucraino sta cercando di fermarlo per mantenere stabile il valore della grivna.

“La Banca Nazionale Ucraina ha chiarito le restrizioni alle operazioni transfrontaliere dei cittadini al fine di prevenire un deflusso improduttivo di capitali dal paese ai sensi della legge marziale”, si legge nella dichiarazione della NBU.

Quale impatto ha avuto l’inizio della guerra in Ucraina su Bitcoin?

L’inizio del conflitto in Ucraina ha certamente avuto un impatto anche sull’andamento e sul valore delle criptovalute, in particolare su Bitcoin.

Bitcoin, infatti, è stata la criptovaluta più utilizzata per le donazioni in cripto all’Ucraina e oltre a questo è stata anche una delle più acquistate nelle fasi iniziali del conflitto da parte di molti cittadini in fuga per poter mettere al sicuro parte dei loro risparmi prima di lasciare il paese.

Questa situazione, che certamente non è l’unica ma è una delle concause insieme ad altri fattori, ha portato anche ad un aumento di valore di Bitcoin che è iniziato proprio in concomitanza con l’avvio del conflitto.

Come si può vedere dal grafico sotto tratto dalla piattaforma di analisi semplificata e formazione sulle criptovalute BTCSentinel.com è evidente un’aumento di prezzo che parte proprio il 24 febbraio 2022 e si protrae per alcuni giorni:

Guerra in Ucraina e Bitcoin: l'aumento del valore dopo l'inizio della guerra
L’aumento del valore di Bitcoin in concomitanza con l’inizio del conflitto (fonte e grafico: BTCSentinel.com)

 

Quale è la posizione del governo Ucraino sulle criptovalute?

Nonostante questa strategia messa in atto per prevenire la fuga di capitali all’estero, si può affermare che il governo ucraino è certamente in gran parte cripto-friendly.
Il mese scorso, infatti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che legalizza gli asset di criptovaluta nel paese.

Inoltre il ministro ucraino Mykhailo Fedorov nei primi giorni del conflitto aveva aperto un canale per le donazioni in cripto e fatto appello alle community cripto per inviare al suo Paese donazioni, risposta che non è tardata ad arrivare dato che già nelle prime tre settimane di conflitto sono arrivati oltre 54 milioni di donazioni in cripto.

I milioni di donazioni in criptovalute che l’Ucraina ha ricevuto da tutto il mondo, ONG e gruppi di volontari in seguito all’invasione russa a febbraio, mirano a sostenere l’esercito ucraino, un esercito certamente più piccolo in termini numeri di quello russo.

 

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