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Delirio di Serra: “Non date ristori alle imprese”

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Dice il Serra – Michele di Repubblica, non Renato dell’Esame di coscienza di un letterato – che i nostri antenati nessuno li ha risarciti per le epidemie, i cataclismi e le sciagure del passato che quando arrivano non bussano e non chiedono permesso ma entrano e basta e colpiscono come vogliono e chi vogliono secondo casualità.

Così il Serra dice di non capire perché bisogna risarcire i negozianti, i commercianti e tutte quelle categorie che chiedono di essere indennizzate per le perdite subite in quest’anno e passa di sciagura. Quelle stesse “categorie” che, magari – dice il Serra che vuole le serrate senza se e senza ma – non hanno nemmeno contribuito come avrebbero dovuto con le tasse a rifornire quello Stato al quale ora si rivolgono per essere risarcite. Dite al Serra che i risarcimenti non vengono (parzialmente) dati per l’epidemia bensì per le chiusure che il governo ha imposto contro le garanzie costituzionali. Se il governo non avesse scelto di chiudere non avrebbe dovuto risarcire nessuno.

Invece, il governo non sapendo cosa fare per salvaguardare il sistema sanitario ha scelto di immobilizzare il Paese proponendo l’impossibile: la soppressione della libertà in cambio della sicurezza, la negazione dei diritti/doveri in cambio della salute. Risultato: né libertà né sicurezza, né salute, né servizio sanitario.

Il vero risarcimento non è economico ma culturale e morale. Piuttosto che l’esame di Stato per diventare giornalisti, servirebbe un bell’esame di coscienza dei giornalisti.

Giancristiano Desiderio, 24 marzo 2021

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