Esteri

Deriva cinese in Canada: leggi speciali contro i no vax - Seconda parte

Il premier Trudeau ha annunciato lo stato di emergenza. Bloccati i fondi destinati ai camionisti

Solo per questo, la fiducia fra Stato e cittadini è minata alla radice. Se lo Stato decide di sequestrare i fondi che privati stanno donando ad una causa dell’opposizione, non a un gruppo terrorista, ma a una causa dell’opposizione, pacifica e non violenta, fino a che punto si è in balìa dello Stato? E fino a che misura si potrà ancora esprimere dissenso? È vero che si tratta di una legge temporanea, ma se questa viene applicata per circostanze che non sono sicuramente quelle di una guerra, del terrorismo, di un golpe o di una rivoluzione armata, qual è il vero limite dello Stato?

Il problema è, se vogliamo dirla tutta, ancora più grottesco nel momento in cui viene proposto dal premier che viene da un partito che porta ancora il nome di “Liberal Party”. E che è figlio di Pierre Trudeau che nel 1982 introdusse la Carta dei Diritti e delle Libertà del Canada, quella invocata a gran voce dai camionisti. Con Trudeau il Liberal Party è già diventato indistinguibile dal Partito Laburista britannico. Tanto è vero che il suo governo si può legittimamente definire “laburista”. Ma cosa sta diventando adesso? Il Partito Comunista Cinese? La questione non riguarda il solo Canada, purtroppo. Basti vedere, dopo due anni di pandemia, come votano e quello che scrivono i nostri politici e intellettuali che si definiscono ancora “liberali” per capire che si tratta di un problema universale. Il liberalismo, per come lo abbiamo conosciuto finora, rischia di scomparire travolto dall’isteria emergenziale.

Stefano Magni, 15 febbraio 2022

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