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Dialogo (surreale) tra i big giallorossi

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È passato un anno da quando chiuso in casa dal lockdown duro dei primi giorni, quello degli elicotteri, della gente inseguita in spiaggia, dei cento metri da casa, ho cominciato a scrivere per questo sito, infliggendo per 32 articoli le mie opinioni a circa 355 mila lettori. Ho ricevuto equamente critiche e consensi, ho parlato di politica, ho raccontato storie, riflettuto sulla libertà e sull’economia. Nel complesso mi sono esercitato e divertito.

La prima cosa che ho scritto prevedeva che dopo la quarantena saremmo stati indolenti, spaventati e misantropi. Beh sono stato troppo ottimista, intorno a me vedo paura e rassegnazione, aggressività e prepotenza. I garantiti sempre più garantiti, gli altri semplicemente abbandonati e fottuti! Camminando per Roma e Milano si contano a centinaia i negozi chiusi. Bar e ristoranti sono stremati da mesi di messaggi contraddittori e rimborsi mancati, mentre i sindacati chiedono la proroga dei licenziamenti fino ad ottobre, trasformando lo stipendio in un ennesimo reddito di fancazzismo. Intanto il tasso di occupazione dei giovani precipita, lo smartworking si stabilizza con tutti i problemi anche psicologici che comporta ed il sistema economico si impoverisce.

Mi fanno ridere quelli che scoprono che “mai come in questi mesi è cresciuto il risparmio degli italiani”, facendo finta di ignorare che questo maggiore risparmio è rappresentato dalle minori entrate di quelli che i loro risparmi li hanno consumati. Ma siamo in pandemia e mentre il 17 maggio 2020 abbiamo dovuto contare disgraziatamente 145 decessi covid. Grazie al coprifuoco, alle chiusure, alle mascherine ed alle vaccinazioni il 17 maggio 2021 ne abbiamo contati 140… Boh.

Malgrado tutto questo, confusi, isolati e abbattuti, siamo andati avanti mentre il dibattito politico di Pd e M5s verteva su: voto ai sedicenni, voto proporzionale, tasse di successione, stabilizzazione dei navigator, ristori e reddito di cittadinanza, omotransfobia. Potrebbe sembrare tutto senza senso ma fortunatamente siamo entrati in possesso di una registrazione casuale, fatta da una professoressa di passaggio, di un recente incontro in un ristorante di Coccia di Morto, sul litorale romano, che spiega la geniale strategia dei due partiti. Erano presenti: Enrico Letta (l’oriundo), Giuseppe Conte (il passante), Francesco Boccia (il furbo), Goffredo Bettini (lo stratega), Paola Taverna (per le quote rosa), Roberto Speranza (ancora nessuno ha capito perché).

Speranza: “Compagni fino adesso tutto come previsto conti Inps a posto, depressione dilagante e bei risparmi da tassare; come scritto nel libro che ho ritirato è ora di cogliere le opportunità per la sinistra”. Bettini: “Grazie Robertino complimenti, ora è il momento
del voto proporzionale anche ai sedicenni. È semplice e geniale, aumentiamo il numero di elettori ignoranti e del tutto disinteressati alla politica e, mentre li copriamo di debiti per sostenere vaste categorie di incapaci, ci garantiamo grazie al loro voto ed al contributo dei 5s una solida maggioranza parlamentare, quindi tassiamo per la seconda volta il reddito accumulato dai loro nonni e genitori e distribuiamo altro denaro al nostro elettorato, di garantiti ed improduttivi, attraverso redditi farlocchi”.

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