Politica

Draghi ha deciso: ecco quando si dimetterà - Seconda parte

Il premier sarebbe pronto a lasciare Palazzo Chigi il prossimo autunno dopo l’approvazione della manovra finanziaria

A creare ulteriore confusione è stato – ça va sans dire – il funambolesco consigliere Francesco Giavazzi il quale ha voluto dire la sua anche sul debito pubblico e dopo aver affermato che “possiamo fare a meno del gas russo, con la bella stagione utilizzeremo l’energia idroelettrica”; trascurando che stiamo attraversando la peggiore crisi idrica degli ultimi trent’anni e che l’Italia, da Nord a Sud, è in piena siccità.

Questa volta il coniglietto uscito dal cilindro di Giavazzi è la creazione di una nuova agenzia europea (l’ennesima) che, garantita da tutti gli Stati membri, compri i titoli attualmente detenuti dalla Bce. In Banca d’Italia hanno fatto notare che la proposta sia totalmente inutile, non essendo immaginabile, anche sospendendo l’acquisto di titoli, che la Bce possa vendere o non ricomprare alla scadenza, per esempio, i 700 miliardi di titoli italiani che ha in pancia: se così fosse, lo spread schizzerebbe immediatamente a 500.

Costituire quindi una nuova agenzia per replicare di fatto il lavoro che fa già egregiamente la Bce, con la differenza, nella situazione attuale, che a rispondere delle eventuali perdite sarebbe una banca centrale capace di finanziarsi stampando denaro mentre, nel secondo caso, la garanzia dovrebbero darla tutti gli Stati europei. Nell’ipotesi poi, improbabile, che questa nuova agenzia dovesse comprare debito addizionale rispetto a quello già gravante sul bilancio Bce, bisognerebbe stabilire sino a quando e a che condizioni, ammesso e non concesso che tedeschi, olandesi, austriaci e finlandesi accettino mai di garantire per i vari deficit, compreso quello italiano. Ma anche qualora questo fosse possibile, allora perché approvare il Meccanismo Europeo di Stabilità che prevede l’acquisto del debito con così rigide condizioni?

A queste domande di Banca d’Italia Giavazzi non risponde mentre Draghi, a questo punto, desidera solo fuggire ed è per questo che nel suo prossimo viaggio a Washington cercherà di strappare a Joe Biden una promessa per la Nato. E, forse proprio per togliere il disturbo, spingerà per elezioni a ottobre con buona pace dei deputati che avranno così garantita anche la loro pensione. Speriamo almeno che ci lasci con qualche stufetta e un po’ d’aria condizionata.

Luigi Bisignani, Il Tempo 10 aprile 2022

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