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Dusan Vlahovic, perché alla Juve conviene tenerlo

Il calciomercato entra nel vivo. La Juve di fronte al dilemma Vlahovic: conviene cederlo subito?

Se vuoi comprare prima devi vendere; non si tratta in un semplice slogan ma di una tendenza sempre più consolidata nella sessione di calciomercato estiva 2023. Un caso emblematico è rappresentato dal Milan; grazie agli 80 milioni incassati dalla cessione di Tonali al Newcastle il club rossonero ha potuto operare una totale rivoluzione a centrocampo. In casa Juventus la situazione appare diametralmente opposta con un mercato che al momento è piuttosto bloccato; tutto ruota attorno alla possibile uscita di uno o due big della rosa, la cui cessione garantirebbe quella liquidità necessaria per operare sul mercato in entrata. In questo contesto gli interrogativi su quello che sarà il destino di Dusan Vlahovic catalizzano l’attenzione di operatori di mercato, giornalisti e tifosi; il club sostiene di puntare sul serbo ma che allo stesso tempo valuterà eventuali offerte (irrinunciabili), ergo, se arriva qualcuno con una proposta di 80-90 milioni di euro, il ragazzo può partire.

Chi vuole Dusan Vlahovic

Per età e caratteristiche tecniche il centravanti bianconero ha numerosi estimatori in giro per l’Europa e quindi non stupisce che abbiano messo gli occhi su di lui club del calibro di PSG, Chelsea, Bayern Monaco e Real Madrid; in questo momento non sembra ancora maturo l’incastro di mercato che possa portare il serbo lontano da Torino ma non è da escludere che già nei prossimi giorni uno dei club sopra citati possa rompere gli indugi.

Pochi gol, tanti soldi

Vale la pena ricordare che la Juventus ha acquistato Vlahovic nel gennaio 2022 dalla Fiorentina per una cifra di 75 milioni di euro (oltre a bonus), operazione da record per la sessione invernale del calciomercato nostrano. Approdato in bianconero dopo un periodo sfavillante in viola dove aveva incantato segnando gol a ripetizione, a Torino il suo rendimento non è stato finora così brillante ed anche il fatturato in termini di gol si è rivelato inferiore alle attese.
Se da un lato era lecito attendersi di più dal calciatore va comunque evidenziato come lo stesso possa essere stato in parte penalizzato da un sistema di gioco che non gli ha permesso di esaltarsi ed esprimere al meglio il proprio potenziale.

Un rendimento finora al di sotto delle aspettative e la contestuale opportunità di una consistente monetizzazione rendono la cessione di Vlahovic già in questa sessione una ipotesi verosimile, che porta però ad alcune riflessioni.

Detto che un incasso di 80-90 milioni di euro rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per le casse juventine sbloccando l’attuale stallo sul mercato, la partenza del serbo imporrebbe in primo luogo la sua sostituzione con un centravanti di altissimo profilo, in grado di garantire peso offensivo e soprattutto gol.

Le ipotesi per il dopo Dusan Vlahovic

Uno dei nomi accostati alla Juventus per il post Vlahovic è quello di Romelu Lukaku e pare che dietro al suo mancato ritorno all’Inter (cosa che ad un certo punto sembrava certa) ci sia stato anche lo zampino dei bianconeri; peraltro Lukaku, per caratteristiche tecniche e forza fisica potrebbe rappresentare il centravanti ideale per l’idea di calcio di Allegri. Complice lo status di “separato in casa” al Chelsea il belga si potrebbe acquistare per una cifra attorno ai 35-40 milioni di euro permettendo di dirottare parte dell’incasso derivante dalla cessione del serbo per intervenire anche in altri reparti.

L’ipotesi di sostituire Vlahovic con Lukaku, neppure troppo fantasiosa, implicherebbe per la Juve la rinuncia ad uno dei migliori classe 2000 in circolazione (DV9 è coetaneo di Haaland) con grandi margini di miglioramento e di crescita, a beneficio di un centravanti 30enne di assoluto livello e maturo, ma certamente non un calciatore di prospettiva come il serbo.

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Fermo restando che il sacrificio di Vlahovic già in estate per ragioni di bilancio e tattiche sia un’opzione percorribile, andrebbe valutato uno scenario alternativo che abbia come obiettivo primario quello di tutelare e preservare il pesante investimento fatto dalla Juventus ad inizio 2022. Il serbo infatti rappresenta un asset importantissimo per i bianconeri ed in ragione di ciò sarebbe fondamentale fare il possibile (ed anche l’impossibile) per sfruttare al meglio le sue caratteristiche, prendendo anche in considerazione l’adozione di un sistema di gioco a lui più congeniale.

Perché tenerlo

Un Dusan Vlahovic ancora bianconero che nella prossima stagione tornasse sui livelli visti a Firenze trascinando la Juventus a suon di gol vedrebbe schizzare il valore del proprio cartellino; in un mercato come quello degli attaccanti, estremamente complesso e nel quale di centravanti giovani da 20-25 gol a stagione ve ne sono pochissimi e soprattutto costano tanto, il serbo potrebbe recitare un ruolo da protagonista assoluto, con la Vecchia Signora pronta a trarne il massimo vantaggio.

Continuare a credere in DV9 (anziché cederlo oggi) può rappresentare un rischio calcolato per i bianconeri, soprattutto a fronte di un beneficio potenziale (ma assolutamente realistico) ampiamente superiore. Se il Tottenham chiedeva oltre 100 milioni di euro per il 30enne Harry Kane e il Napoli ha fissato un prezzo di almeno 150 milioni di euro per Osimhen (classe 1998), di fronte ad un Vlahovic rilanciato e tirato a lucido, non è fantacalcio pensare ad un top club europeo che nell’estate 2024 bussi alla porta della Juventus con un assegno in tripla cifra, magari non inferiore ai 120 milioni di euro.

Perché non provare a dare fiducia al serbo puntando su di lui in modo incondizionato almeno per un’altra stagione? In fin dei conti fra 12 mesi potrebbe rivelarsi una scelta strategica molto azzeccata e soprattutto molto remunerativa per i bianconeri.

Enrico Paci, 23 luglio 2023

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