Cronaca

“È sceso dalla bici senza mascherina”. L’incredibile multa nel Torinese

Mentre pedala è in regola, quando si ferma scatta la sanzione per le regole anti Covid

bicicletta mascherina
Siamo il Paese della caccia ai bagnanti col drone e della selezione dei “congiunti” a cena, dunque di cosa stupirsi? Se infatti dopo due anni di pandemia pensavamo di essere almeno un pochino migliorati, beh ecco: l’assurda vicenda andata in scena a Torino ci riporta con i piedi per terra. Ore 7.30 del mattino dell’8 febbraio 2022, tre giorni prima che Roberto Speranza firmasse l’ordinanza dell’addio all’obbligo di mascherine all’aperto: Mertcan, giovane operaio di 20 anni, viene multato perché “dopo essersi fermato in bicicletta non indossava la mascherina”.

L’incidente sfiorato in bicicletta

Immaginate la scena. Il malcapitato sta andando al lavoro a Nichelino in sella alla sua bici. Mentre pedala non porta alcun Dpi, come ovvio che sia. Poi però durante il tragitto incrocia una pattuglia dei carabinieri in corso Moncalieri e qui scoppia il patatrac. “Uno dei carabinieri ha aperto la porta senza guardare, io sulla bici ho vacillato un po’ anche se non mi ha preso”, racconta Mertcan a Repubblica. E qui le ricostruzioni divergono: per l’Arma il ragazzo avrebbe insultato e offeso i militari, lui invece sostiene di aver solo chiesto all’uomo in divisa “se non era abituato a guardare prima di scendere”. Fatto sta che i carabinieri seguono Mertcan, lo bloccano al successivo semaforo, gli chiedono i documenti e verificano pure il rispetto delle norme anti-Covid.

La multa per le regole covid

Ed eccoci al paradosso. Mentre pedala Mertcan è in regola: sta facendo attività fisica, dunque non è costretto ad indossare una mascherina. Appena mette piedi a terra, però, scatta l’obbligo di portare il dispositivo di protezione facciale all’aperto. L’operaio però non ce l’ha con sé. “L’avevo dimenticata”, racconta. In fondo tra casa e lavoro di solito non si ferma mai e in fabbrica, dove è costretto a indossarla, è il datore di lavoro a procurarla. Poco da fare: dura lex, sed lex. Mertcan prova a chiederne una all’interno di un negozio, poi in panetteria, infine a un passante che – mosso a compassione – ne regala una delle sue (pulite, ovviamente). Risultato: nessun perdono. I militari elevano lo stesso una multa salatissima: 280 euro di sanzione, a fronte di uno stipendio di appena 600 euro del povero operaio.
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