Il 24 aprile 2025, Piazza Castello a Torino è stata teatro di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli incidenti sono avvenuti al termine della fiaccolata organizzata per celebrare l’anniversario della Liberazione. La manifestazione, iniziata in un clima pacifico, ha subito un drastico cambiamento quando un gruppo di attivisti appartenenti allo spezzone “antagonista” ha rimosso le transenne per salire sul palco, spingendo la situazione verso il caos.
Le Proteste dello Spezzone Antagonista
I manifestanti dello spezzone “antagonista” includevano autonomi, attivisti dei centri sociali e sostenitori di movimenti filo-palestinesi. Durante il corteo, hanno esposto uno striscione con il messaggio: “Resistenza contro guerra, riarmo e genocidio”. Inoltre, tra le azioni simboliche, hanno criticato apertamente il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, raffigurandolo con un fantoccio in mimetica militare.
La situazione è degenerata quando i manifestanti si sono avvicinati al cordone delle forze dell’ordine. La polizia ha risposto effettuando una manovra di alleggerimento e ricorrendo all’uso dei manganelli per disperdere la folla.
Secondo LaPresse, “gruppo di antagonisti ha cercato di salire sul palco a Torino, in piazza Castello, dove si stava concludendo l’intervento delle autorità per la commemorazione del 25 aprile al termine del consueto corteo. Secondo quanto confermato dalla questura di Torino c’è stato un contatto tra polizia e manifestanti, poiché gli agenti hanno cercato di impedire allo spezzone di salire sul palco. Al momento non risultano fermi”.
Liti tra manifestanti
Durante gli eventi, ci sono state tensioni tra i manifestanti e altri gruppi presenti al corteo, come rappresentanti di Più Europa, Italia Viva, l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta e il Partito Liberaldemocratico. Si dice che alcune persone abbiano cercato di impedire la partecipazione di questi gruppi, provocando un intervento ulteriore da parte delle forze dell’ordine. A ‘scaldare’ gli animi, riporta Adnkronos, “l’arrivo in piazza di una ventina di esponenti radicali guidati dal consigliere Silvio Viale con bandiere dell’Ucraina e dell’Unione Europea intenzionati a partecipare alla manifestazione”. Come si vede dal video, alla fine è quasi scattata una rissa. Dura la nota del consigliere Silvio Viale: “Non è possibile appaltare la fiaccolata ai violenti ProPal, ProPutin, antieuropei e antidemocratici. Voglio sapere chi ha dato l’ordine a una decina di buttafuori di tenerci fuori dalla fiaccolata. E’ la prima volta in 50 anni che non partecipo ed è grave che sia stato impedito ad un consigliere comunale antifascista di maggioranza di partecipare come è grave che sia stato impedito alle delegazioni di Italia Viva, Azione, + Europa, Ass. Radicali e liberali”.
“Oggi a Torino si è consumato un fatto gravissimo“, aggiungono i senatori di Italia Viva Silvia Fregolent ed Enrico Borghi e il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova. “Ai militanti di Italia Viva e Più Europa è stato impedito da alcuni gruppi estremisti e facinorosi di partecipare al tradizionale corteo che si tiene in città la sera prima del 25 aprile. Senza l’intervento di un cordone della Polizia, sarebbe potuto succedere il peggio. La colpa dei nostri militanti è stata quella di portare bandiere ucraine ed europee in piazza. A loro va tutta la nostra solidarietà, che ci auguriamo presto arrivi da tutte le forze politiche”.
Il ministro Musumeci aveva invitato tutti, visti gli imminenti funerali di Papa Francesco, alla “sobrietà”. Il che significava, come ha detto Antonio Tajani, “non fare manifestazioni violente”. La sinistra (Beppe Sala in testa) se l’è presa col governo accusandolo di voler cancellare le celebrazioni del 25 Aprile. Avrebbe fatto meglio a chiedere ai compagni antagonisti di fare i bravi.
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