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Altro che auto. Ecco chi inquina davvero.

Economia / Energia

 

Come vi sentireste se vi dicessi che basterebbe fermare 230 navi da crociera per eliminare venti volte l’inquinamento prodotto da tutte le auto dell’Unione Europea? Sembra assurdo ma è proprio così. Allacciate le cinture di sicurezza che vi porto a fare un viaggio…

In Italia abbiamo circa 40 milioni di auto immatricolate. Un numero impressionante di tubi di scapamento che ogni giorno scaricano Co2 ed altri veleni dannosi per la salute nostra, dei nostri figli e del Pianeta. Così guardando immagini come questa ti chiedi: “ma dove adremo a finire? Vivremo sotto una cappa grigia di smog che ci attraverserà la pelle e ci sconquasserà i polmoni?

E ci si domanda, sarà un caso che il Covid abbia ottenuto un prezzo in termini di vite umane proprio dove l’incidenza dell’inquinamento ambientale è più forte? Non credo sia un caso, anzi, credo ci sia una forte connessione tra le due cose.

Quello che non è certo è che la maggior quota di inquinamento dipenda soltanto dalle autovetture. Intorno all’auto ed all’auto elettrica in particolare, si sta creando un interesse economico molto forte. Ormai sappiamo dei limiti imposti dall’ Unione Europea sulla dismissione del vecchio parco auto in funzione del nuovo che avanza. Ma tutto questo ha costi enormi: nel ripensare e riorganizzare tutta la filiera. Ma non solo, sarebbe insostenibile dal punto di vista energetico. Dove prenderemo tutta l’energia elettrica necessaria a ricaricare 40 milioni di batterie? E se anche ci fosse la possibilità di farlo, quanta Co2 verrebbe prodotta dalle centrali elettriche impattate dal fenomeno?

Tuttavia quando ho visto le immagini che seguono mi sono fatto alcune domande ed ho trovato delle risposte sorprendenti.

Questa è un immagine in tempo reale di ciò che accade sopra le nostre teste. Guardate le sagome gialle, sono  tutti aerei che viaggiano contemporaneamente. Osservate bene l’Italia, se non sapeste dove fosse sareste disorientati dalla quantità enorme di aerei che viaggiano sulla penisola, tanto da nasconderla. Centinaia e centinaia di aerei con il loro carico di carburanti altamente inquinanti.

Ogni anno più di 600 milioni di tonnellate di anidride carbonica vengono rilasciati dagli aerei nella troposfera e nella bassa stratosfera, insieme a ossidi di azoto. Nella troposfera si addensano i fenomeni meteorologici come la pioggia, che di conseguenza si riversano al suolo. Più è alta la concentrazione di sostanze tossiche, più le piogge saranno acide e rovineranno la flora e in generale l’ambiente.

Ma veniamo all’Italia: i dati del 2021 ci dicono che nei cieli sopra di noi viaggiano circa 500 aerei al giorno (erano 800 prima dello scoppio della pandemia). Un aereo di linea inquina come circa 600 auto Euro 0. Ciò significa che già soltanto gli aerei quotinianamente inquinano più di quanto non facciano le autovetture. Ma guardate quest’altra immagine:

Ed ora viene il bello. Ogni triangolino che vedete è un’ imbarcazione. Navi più o meno grandi che solcano quotidianamente i mari ed i cui motori non subiscono controlli di alcun genere. Volete sapere quanto inquinano? Ebbene, tutte le navi da crociera inquinano ben 20 volte più di tutte le auto circolanti in UE (secondo uno studio pre-Covid di Transport&Environment). Lo studio di Transport&Environment sull’inquinamento atmosferico prodotto dalle grandi navi passeggere sintetizzato in due parole: 203 grandi navi causano più emissioni di circa 260 milioni di veicoli.

Una cosa è certa, che la transizione energetica va fatta, ma guardando bene i numeri ufficiali e agli impatti sull’economia, tale transizione potrebbe essere generata con meno costi di adesso. Ma non solo con costi inferiori, anche con una quantità di tempo estremamente più concentrato. Certo nessuno vuole chiudere un filone così importante per l’economia di migliaia di famiglie come quello croceristico. Ma sta di fatto che a conti fatti, quello dell’auto, di cui tanto si parla, rapprsenta il segmento meno inquinante tra quelli legati al Mondo dei trasporti ed anche quello che richiede più tempo per la trasformazione. Di contro i numeri ci raccontano della possibilità, se serve davvero, di interventi più mirati e tempestivamente efficaci sui trasporti aerei e marittimi in particolare.

Perchè, di tutto questo, nessuno ne parla davvero?

 

 

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