Educazione finanziaria

Bilanci in uscita: comprare è un rischio o un’opportunità?

Probabilmente vi sarà nota l’espressione “Non ci sono pasti gratis“.

Viene utilizzata per la prima volta in ambito finanziario dal Premio Nobel per l’Economia Milton Friedman, per indicare il principio del “costo-opportunità“, ossia il costo derivante dal mancato sfruttamento di un’opportunità concessa al soggetto economico.

Secondo Friedman, ciò che può essere gratuito per un individuo, nasconde sempre un prezzo: quello pagato dalla società nel rinunciare all’opportunità di destinare le stesse risorse ad altri usi.

Forse è meno risaputo però che originariamente “pasti gratis” era una frase di richiamo esposta all’entrata dei saloon americani durante la seconda metà dell’Ottocento, con la quale i proprietari attiravano clienti con l’annuncio vantaggiosissimo di poter pagare solo ed esclusivamente le bevande, in cambio di un pranzo completo. Questo concetto di gratis nascondeva in realtà un inganno bello e buono, anche se sapientemente mascherato: i piatti erano salatissimi, nel senso letterale della questione (si intende in modo specifico con moltissimo sale!), portando chi abboccava all’amo a bere molto… e spendendo quindi in bibite e affini, il corrispettivo di un pasto.

Il piccolo excursus storico appena fatto, serve per ricordarci che la parola GRATIS non esiste nemmeno nel giardino del Re, anche se il famoso detto popolare recitava un altro motivetto. Ma ci sta anche questo, concediamoci un rimaneggiamento. 

Dove vogliamo arrivare?

Esattamente qui di seguito: a parlare di trimestrali. Perché le relazioni sugli utili, il netto di gestione, l’utile per azione, i conti e bilanci che le società quotate presentano e pubblicano, rappresentano alcuni dei market mover di riferimento principali per l’investitore. Infatti, se i valori esposti sono superiori alle attese, si può assistere a strappi rialzisti del titolo in oggetto; al contrario, se i dati deludono, si rischia di andare incontro a perdite anche decisamente importanti. Viene da sè che in periodo di trimestrali (qualche settimana dopo l’ultimo mese di un trimestre finanziario: dicembre, marzo, giugno e settembre. Le stagioni , quindi, cadono a gennaio, aprile, luglio e ottobre), si può assistere pure a parecchia volatilità sui mercati…

Voi mi chiedete che fare? O meglio: come si comportano in questi casi gli operatori finanziari?

Cliccate sul video: in 3 minuti e 29 secondi ci arriviamo… e riscopriamo il “In Borsa non ci sono pasti gratis“, naturalmente!

 

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