Amministrare le finanze di famiglia è un compito tutt’altro che semplice, ancor più arduo è tutelare il patrimonio (immobiliare e finanziario) operando scelte al momento giusto con lungimiranza e finalizzate ad accrescerne il valore; non di rado, infatti, accade che nell’ambito della gestione delle finanze domestiche vi siano piccoli e grandi sprechi di denaro che a lungo andare pesano nei momenti di difficoltà.
A tal proposito abbiamo ritenuto utile affrontare questo argomento in maniera abbastanza approfondita, uno speciale in sei parti ognuna delle quali focalizzata su uno dei molteplici aspetti della gestione finanziaria di una famiglia che, di fatto, è a tutti gli effetti come un’azienda che produce ricchezza attraverso il lavoro dei componenti, spende (come entità) per finanziare la crescita di tutti e costruire una solidità a beneficio di coloro che erediteranno quanto realizzato.
Mindset finanziario: prevenire meglio che curare
La famiglia, sia essa costituita da una o più persone (perché per lo Stato anche una persona che lavora e vive da single è considerata nucleo familiare), comporta delle spese di cui alcune costanti o correnti, altre dettate da necessità primarie ed in fine ciò che si destina all’appagamento dei desideri personali, al cosiddetto “superfluo” o semplicemente a scelte di vita, immagine e comfort.
Il primo concetto da memorizzare, a prescindere se si è famiglia o meno, è che ogni azione compiuta, nel mondo di oggi, interconnesso e globalizzato, comporta delle conseguenze finanziarie; a maggior ragione se si ha la responsabilità di mantenere un’abitazione, educare e crescere dei figli, questo assioma costituisce il fulcro su cui si basano tutte le scelte, soprattutto quelle importanti.
Dando per assodato quanto sopra, al fine di poter vivere psicologicamente in uno stato di relativa serenità (che spesso è l’anticamera della felicità) occorre prendere tutte quelle precauzioni necessarie per evitare di trovarsi in situazioni di stress finanziario e tensione da cui è difficile venir fuori.
Non è un’eresia, d’altro canto, che gran parte dei divorzi e/o separazioni derivino anche da condizioni di stress psicofisico dovuto a difficoltà finanziarie, ciò al netto dei dissidi interni che in una coppia sono normali e spesso sanabili soltanto se si ha stabilità finanziaria; ciò predispone la mente in condizioni tali da poter affrontare le divergenze di vedute con la giusta tranquillità, incluso salvare i matrimoni ed evitare dolorose e dispendiose disgregazioni di nuclei familiari.
Organizzazione e razionalizzazione di entrate ed uscite (flussi di cassa)
Al fine di evitare i citati sprechi, di cui spesso non ci si accorge, è strettamente necessario che la gestione delle finanze sia ordinata e portata avanti anteponendo la logica e la lungimiranza a qualsiasi altra esigenza; in tal modo si razionalizza “l’uso del denaro”, si prende coscienza del valore dello stesso attribuendo la giusta priorità ad ogni singola esigenza, ciò è efficace soprattutto per i figli adolescenti.
Pertanto, sarebbe auspicabile, senza far diventare ciò uno stress, ovviamente, costituire dei fondi di cassa per ogni gruppo o insieme di esigenze; ovvero destinare ad esse, costantemente, e dopo aver calcolato l’ammontare necessario per ogni tipo di spesa, un certo importo al mese (arrotondando per eccesso in modo da non trovarsi mai in difetto).
A tale scopo si potrebbe pensare di ripartire le entrate mensili in cinque gruppi ognuno dei quali comprende esigenze e necessità di vario genere:
- Sussistenza (Cibo)
- Utenze (Acqua, Gas, Luce, Abbonamenti Tv, Internet, Telefonia)
- Eventuali spese per sostentamento figli (per i single tale voce confluisce in Risparmio)
- Risparmio ed imprevisti
- Superfluo, svago ed esigenze personali
Meglio ancora se si avesse la possibilità di destinare, almeno ai primi due gruppi, gli importi totali per coprire un intero anno, o almeno un trimestre, calcolando i consumi medi mensili (arrotondati per eccesso) per le utenze e per il cibo, in modo da non avere il famigerato stress da bollette ed alleggerire il peso psicologico dettato dal timore di “non farcela” ad arrivare a fine mese.
Attribuire un ordine e delle priorità nella gestione delle finanze è fondamentale, non solo per evitare i citati sprechi invisibili, ma soprattutto per rendersi conto in tempo reale delle variazioni dei prezzi a causa dell’inflazione o altre congiunture e dare il giusto peso ad ogni cosa… tenendo ben saldo il concetto primario di valore del denaro.
Tendere ad evitare di contrarre debiti
Una delle insidie più dannose per le famiglie (in generale per chiunque), è ciò che, a mia opinione, rende schiavi vita natural durante se ci si lascia sopraffare dalla mentalità consumistica di stampo occidentale basata sul debito anche per acquistare beni di piccolo importo.
Il ricorso al debito, in assenza di necessità impellenti o strategie mirate al raggiungimento di precise finalità di primaria importanza, è la peggiore scelta che si possa operare ed abitua chi lo contrae ad adottare una mentalità che diventa con il tempo un’abitudine; ovvero pensare di potersi permettere tutto perché si hanno delle entrate tali da poter sostenere il debito.
Ad esempio, una forma di debito a cui fare attenzione sono le carte di credito revolving perché si può rischiare di entrare in spirali da cui non si riesce ad uscire, sia perché non ci si rende conto effettivamente di quanto si spende, sia per i tassi applicati. Naturalmente è tutto perfettamente legale, i tassi elevati servono a coprire i rischi d’insolvenza.
Considerazioni finali
In questa prima parte dello “Speciale Finanza & Famiglia” abbiamo affrontato, in grandi linee, il tema del corretto approccio mentale alla gestione delle finanze di un nucleo familiare; ciò rappresenta la base su cui erigere logiche e lungimiranti strategie per non trovarsi mai a dover operare scelte dolorose dovute a scarsa solidità finanziaria e patrimoniale, ed anche per avere la possibilità di ritrovarsi, in un futuro non lontano, incrollabili solidità patrimoniali.
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La seconda parte sarà dedicata all’Educazione Finanziaria di base ed alla responsabilizzazione dei figli in età adolescenziale e pre-adolescenziale.
Antonino Papa, 4 marzo 2025