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La “fabbrica della paura” che distrugge risparmio

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Batte, batte, batte sempre più forte. Quasi fosse un tam tam dal suono martellante. E’ il tic tac dell’orologio a muro che segna le ore suonando e risuonando nelle tue orecchie, è lo scandire di ogni mattina , di ogni giornata, di ogni sera, anche a quest’ora.

E’ la Fabbrica della paura e…

…e non smette mai di produrre i suoi effetti sulle coscienze, sugli animi, sugli umori. E’ un fardello che non smetti mai di trascinarti dietro e che ti fa sentire uggioso, dentro e fuori, perchè è nero il colore della paura e ti rende nero, ma non è un lutto, è molto peggio.

Un lutto lo elabori, lo metti da parte, provi a chiuderlo dentro una cassa di legno o lo bruci e lo riponi in una piccola ampolla. Il lutto non continua ad alimentarsi, a lamentarsi. No, il lutto si spegne piano piano alla stessa stregua stregua di chi, dopo essersi disperato, vive l’affievolirsi del ricordo di una presenza che non c’è più.

Non la Fabbrica della paura

E magari non ci credi, ma non ci vuole molto per ravvedersi. Basta fare attenzione, rivolgere la mente consapevole ed attentamente allertata ed allenata ad individuare i prodotti che la fabbrica della paura produce continuamente, per veder fallire miseramente ogni tentativo di riportare la luce dove ora c’è buio.

Prendete il vostro smartphone mentre lo faccio anch’io.

BATTE, BATTE, BATTE…L’ultima notifica del tgcom24 è delle 23.00 (Mosca Intelligence Usa: C’è Kiev dietro l’omicidio di Darya Dugina); la prima, invece, è delle 8.24 (Corea del sud: esercitazioni militari congiunte con gli USA dopo i lanci di razzi dalla Corea del Nord). In mezzo ce ne sono almeno un’altra 15ina.

BATTE, BATTE, BATTE… ci sono da considerare altre 200 mail, un centinaio di news letters, le notifiche in arrivo da altre testate (almeno 50 del New York Times, quelle di Bloomberg, e così via). In totale sono pochi i minuti che non ricevo segnali d’allarme, tanto che alla sera faccio fatica ad andare a dormire.

Faccio fatica anche perchè nel frattempo mentre ero alla guida della mia auto:

BATTE, BATTE, BATTE…la radio è un notiziario continuo. In alcune stazioni la musica non la trasmettono affatto. Ed è un parlare, parlare. E’ andare da un’opinione ad un’altra ed alla successiva, da un urlo di chi vuole avere ragione per forza, ad un altro ed al successivo.

La Fabbrica della Paura è così che vive e che si alimenta e ti avvelena.

BATTE, BATTE, BATTE… e non dimenticate la televisione e la radiovisione e le piattaforme digitali e le smart tv e la tv smart. Indovinate che cosa trasmette? La Fabbrica della Paura finisce per condizionare i nostri pensieri, li avvolge in una tetra fuliggine e li porta lontano da noi, così lontano che sembriamo inebetiti, storditi, cancellati dal mondo reale.

Come si chiude la Fabbrica della Paura?

Più tempo passa, più è prodotta fuliggine, più la nebbia attorno ai nostri occhi si fa spessa ed impossibile da diradare. Così, basta che dalla Fabbrica della Paura arrivi anche una sola altra piccola scintilla che, tutt’attorno a noi, il Mondo sembrerà bruciare davvero e noi con esso. Noi ed il nostro futuro e quello dei nostri figli e non solo.

E’ per questo che nascono le malattie, quelle che a volte affrontiamo con la forza necessaria a combatterle, ma che poi traduciamo in azioni inefficienti, a colpi di pacche sulle spalle, rassicurazioni telefoniche poco credibili e pochi incontri chiarificatori numeri alla mano.

E’ così che la Fabbrica della Paura produce i prodromi della fuga: la fuga dal pericoloso leone dei tempi di caccia, dal fuoco stesso e da tutte le intemperie da cui eravamo abituati ad esser protetti.

La Fabbrica della Paura alimenta ancora le teorie disfattiste, cancella il futuro e ci impedisce di diventare ricchi. In realtà cancella 20 anni di storia della ricerca nel settore. Daniel Kanheman e la sua finanza comportamentale, i suoi bias, i suoi se ed i suoi ma però, ma questo non vale per tutti non è inziativa ma è necessità. E’ il logico passaggio dalla “Finanza Comportamentale” che, a mio avviso, deve necessariamente traslare in “Consulenza Comportamentale”.

Ed allora è possibile che accada, che accada davvero che le persone facciano le scelte giuste quelle che cambiano la vita e riescono a contrapporsi con la consapevolezza, alla fabbrica della paura. La consapevolezza di saper guardare ad un futuro diverso, quella consapevolezza che diventa il nostro più forte ed efficacie anti virus.

6 ottobre 2022 Leopoldo Gasbarro

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