Altro che cestino della spazzatura. L’industria globale della gestione dei rifiuti è stata valutata 1.300 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede una crescita significativa nel prossimo decennio. Merito dell’economia circolare, che mentre ci aiuta a salvare il Pianeta dalla crisi climatica crea nuove opportunità di investimento, anche tra le aziende che si occupano di recupero e riciclaggio. Ne parliamo con Schroders, colosso mondiale del risparmio gestito che ha posto la sostenibilità al centro della propria strategia di crescita.
Consumiamo molto più di quanto la Terra può sopportare
La premessa è che il modello economico tradizionale è superato, poiché la popolazione mondiale non solo consuma già oggi 1,7 volte più risorse di quelle che la Terra può sostenere, ma supererà i nove miliardi di persone entro il 2050. Da qui l’imperativo di adottare un approccio di sviluppo davvero “circolare”, che consenta di recuperare le risorse esistenti, di valorizzare i materiali donando loro nuova vita. Questo permette inoltre di abbattere le emissioni: il 45% dei gas serra, ricorda Schroders, è generato dai processi di produzione nell’industria così come nell’agricoltura fino all’uso del suolo.
Il problema di smaltire i rifiuti
Vediamo nel dettaglio come è possibile investire sul “tesoro” dei rifiuti con l’aiuto di tre esperti del colosso britannico Schroders: Samuel Thomas (Sustainable Investment Analyst), Jack Dempsey (Fund Manager) e Paul Lamacraft (Head of Sustainability Private Equity). Prima i numeri: va ricordato che ad oggi soltanto il 16% dei rifiuti viene riciclato a livello globale. Un dato che da solo dimostra quale sia la crescita potenziale del settore, senza contare che la stessa produzione di rifiuti è destinata ad aumentare di oltre il 70% entro il 2050. Non solo: quasi un terzo del cibo prodotto nel mondo oggi viene sprecato e solo il 9% della plastica del Pianeta viene riciclata. Evidente quindi che il problema principale oggi è il modo in cui i rifiuti vengono smaltiti, provocando un grave danno all’ambiente: come anticipato, si legge nel grafico che solo il 19% dei rifiuti a livello mondiale viene riciclato o compostato.
L’opportunità dell’economia circolare
L’economia circolare trasforma però questo problema in una opportunità, creando crescita per un’ampia gamma di aziende attive nel settore dei rifiuti o comunque interessate al loro smaltimento. Cinque in particolare, spiega Schroders, i trend da osservare con attenzione:
- la catena di approvvigionamento circolare;
- il recupero e il riciclo;
- le piattaforme di condivisione (come i servizi di car sharing, ad esempio);
- l’estensione della vita dei prodotti;
- le aziende che fanno da abilitatori tecnologici della svolta green.
Insomma, ci sono nuove occasioni che i risparmiatori possono cogliere, con l’aiuto di un consulente di fiducia, in un’ottica di diversificazione del proprio portafoglio grazie a fondi di investimento specializzati.
Il paradigma “Chi inquina paga”
A favorire la crescita delle aziende del settore e la valorizzazione del tesoro dei rifiuti è anche l’evolvere della normativa in tutto l’Occidente. Il paradigma che si va imponendo è infatti quello che “chi inquina paga” e di responsabilizzare l’intera catena, che va dal produttore al consumatore finale. L’Unione Europea per esempio ha stabilito che i Paesi membri entro il 2030 debbano riutilizzare o riciclare almeno il 60% dei rifiuti solidi urbani. A cui si affianca il cammino verso l’economia circolare degli Stati Uniti e, seppur con qualche ritardo, anche della Cina, che ha deciso di migliorare le percentuali di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, agricoli e edili e di aumentare il valore della produzione dell’industria del riciclaggio di 770 miliardi di dollari entro il 2025. Alla base c’è la consapevolezza che le discariche da sole sono responsabili di circa l’8-10% dei gas serra legati all’attività umana, a causa del rilascio di gas metano durante la decomposizione dei rifiuti. Gli Stati Uniti stanno adottando sistemi per catturare questo gas e riutilizzarlo, ma la soluzione migliore resta conferire in discarica il meno possibile grazie all’economia circolare.
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