Lo stato incassa 4,5 miliardi di Iva dai carburanti

Rassegna stampa del 24 maggio 2019

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Benzina ancora record. Come segnalato nell’immagine allegata di Quotidiano Energia il prezzo ha ormai raggiunto il valore record 2,323. Domenica scorsa Cingolani si era scagliato contro la speculazione, che, a sua detta sta determinando il prezzo attuale della benzina.

Tuttavia, a ben guardare la composizione delle singole voci che compongono il valore finale del prezzo dei carburanti, è facile evidenziare che una quota straordinariamente importante di tale prezzo è determinata dall’IVA. Allo stato attuale, proprio grazie all’IVA, lo stato sta incassando 4 miliardi e mezzo in più rispetto a quanto programmato quest’anno. 

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ce lo ha spiegato in maniera molto semplice nel corso dell’appuntamento con la Zuppa Economica di domenica scorsa: “noi di Nomisma abbiamo calcolato – ha sottolineato Tabarelli – che a questo prezzo l’erario incassa 12 centesimi ogni litro di carburante. Calcolando che il volume di carburante utilizzato nel nostro paese è di circa 40 miliardi di litri, è facilmente calcolabile l’imposta appena descritta“.

Insomma, è proprio il governo stesso che potrebbe intervenire in maniera consistente sulla riduzione del costo del carburante “sterilizzando” la crescita dell’IVA stessa. In pratica potrebbe rinunciare ad una quota consistente di questi 4 miliardi e mezzo o addirittura all’intera somma senza avere alcun problema di bilancio.

Del resto tale operazione era già stata fatta qualche anno fa da Bersani che per ridurre proprio l’incidenza dell’IVA era intervenuto sulla quota relativa alle accise (oggi valgono circa 75 centesimi al litro). Proprio nei giorni scorsi, è stata la Francia ad intervenire allo stesso modo riducendo di 15 centesimi il costo di ogni litro di carburante. 

Insomma, il grido d’allarme di imprese, trasportatori e semplici cittadini va in qualche modo lenito, anche perchè i venti di guerra non sembrano affievolirsi e questo potrebbe portare ad un costante aumento giornaliero del prezzo della benzina, il cui valore è già ai limiti della sostenibilità.

Ancora un po’ e il paese si fermerà davvero e poi saranno dolori rimetterlo in marcia.

 

Leopoldo Gasbarro, 14 marzo 2022

 

 

 

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