Economia

L’OCSE condanna la stretta monetaria. La Lagarde fa un passo indietro, ma è tardi

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La velocità della stretta monetaria a livello globale ha messo in luce alcune “vulnerabilità finanziarie”, in particolare nel settore bancario ed in parte in quello assicurativo.

Il monito arriva dall’OCSE, un monito che tiene conto anche del movimento non ancora sotto controllo dell’inflazione.

L’OCSE ha affermato che il pieno impatto dei tassi di interesse più elevati è difficile da valutare, avvertendo che l’aumento dello stress per i titolari di mutui potrebbe tradursi in perdite per alcune banche aggiungendosi alle perdite già registrate nei giorni scorsi a causa del clima di paura generale che si sta vivendo.

Il rapporto dell’OCSE, infatti, arriva sulla scia delle grandi turbolenze del mercato innescate dal crollo della Silicon Valley Bank e dai salvataggi di alto profilo di Credit Suisse e di First Republic.

L’agenzia ha affermato che l’inflazione dovrebbe moderarsi gradualmente nel 2023 e nel 2024, ma rimanere al di sopra degli obiettivi della banca centrale fino alla seconda metà del 2024 nella maggior parte dei paesi.

Uno dei principali rischi per l’economia globale rimane la guerra in Ucraina, ha affermato, pur osservando che “le pressioni nei mercati energetici globali potrebbero anche riapparire, portando a nuovi picchi di prezzo e maggiore inflazione”.

Ma intanto la situazione del sistema bancario e di quello assicurativo comincia a pesare a tal punto da ricordare vecchi scenari di corse allo sportello una situazione in cui un gran numero di persone vorrebbe indietro i propri soldi tutto in una volta. Nessun istituto resisterebbe soprattutto ora che le operazioni sono facilitate dall’uso del digitale.

Così ieri la Lagarde ha fatto un passo indietro, il terzo da quando è scoppiata la Pandemia nel marzo del 2020. Tre voltafaccia che sono andati nella direziione di calmierare i mercati, ma che sono arrivati a danni ormai fatti.

La Silicon Valley Bank, la sedicesima banca più grande degli USA, è stata chiusa venerdì. È stato il secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti. E vogliamo parlare della situazione di Credit Suisse?

Una marea di prelievi dai depositanti ha distrutto gli istituti.

Se tutti gli abbonati ad una palestra si presentassero  esattamente nello stesso momento, ci sarebbe il caos per usare gli attrezzi. Sarebbe impossibile per chiunque allenarsi e il modello della palestra non funzionerebbe. La stessa cosa vale per le banche. Se tutti vanno a prelevare i propri soldi lo stesso giorno, sarà dura per una banca sopravvivere.

La cosa bizzarra del settore bancario è che è un sistema basato sulla fiducia. Sicuramente ci sono attività e passività, controlli ed equilibri, regole e regolamenti, ma la fiducia gioca un ruolo più importante di quanto la maggior parte delle persone pensi.

C’era una famigerata storia di una corsa agli sportelli bancari a Hong Kong causata da una lunga fila davanti a una pasticceria che si trovava proprio accanto a una banca. La gente pensava che la coda fosse per i depositanti che ritiravano i loro soldi dalla banca, la voce si sparse e presto la corsa agli sportelli iniziò per nessun altro motivo se non per effetto dell’emotività.

Sia il panico che il boom sono fenomeni eminentemente psicologici

Vale la pena notare come l’unica costante in tutti gli ambienti economici sia la natura umana.

I boom, i fallimenti e le corse agli sportelli si verificheranno sempre perché le persone sono persone. E reagiscono come tali. Vivendo le loro emozioni, nel bene e nel male.

Leopoldo Gasbarro, 21 marzo 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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