Economia

Più armi contro i call center che vendono prodotti e servizi

Con l’accreditamento dell’Organismo di monitoraggio, il nuovo Codice di condotta diventa operativo. E chi sgarra viene sanzionato

televendite stop © geralt e FotoArtist tramite Canva.com

Aumentano le difese a disposizione dei cittadini contro le chiamate moleste sui cellulari o il vecchio telefono fisso di casa. Dopo quasi un anno di lavoro, c’è stato infatti l’accreditamento dell’Organismo di monitoraggio, completando così l’iter per il nuovo Codice di condotta per le iniziative di teleselling e di telemarketing. Il gioco c’è la privacy.

In sostanza sarà più facile evitare di essere raggiunti dagli operatiori di call center che a ogni ora del giorno hanno un “affare” diverso da proporre, per esempio: cambiare il fornitore di luce e gas, comprare una cassa di vino, passare a un altro gestore telefonico, aderire a un contratto assicurativo, sottoscrivere un qualsivoglia servizio a pagamento.

Il tutto mentre l’operatore cerca di strappare informazioni sempre più dettagliate dal potenziale cliente, così da convincere il malcapitato ad aderire all’offerta commerciale proposta. Un traguardo commerciale,  quest’ultimo, che a volte veniva inseguito anche a costo di doversi muovere ai margini del consentito.

Proprio la situazione che vuole evitare il Garante della privacy che con la sua scelta dimostra di voler porre nuovi argini al telemarketing. Il deterrente impiegato consiste nell’obbligo di trattare in modo corretto i dati personali lungo l’intera televendita.  E chi non rispetta le regole, deve pagare.

In particolare le aziende e i call center non potranno più modificare il numero telefonico da cui chiamano. Uno stratagemma e un malcostume questo oggi abbastanza diffuso, tanto che da costringe sovente  a impostare lunghe rubriche telefoniche di contatti indesiderati.

Non solo, gli operatori dovranno ottenere più volte il consenso informato da parte del cliente durante la televendita. E lavorare per garantire la chiarezza dei contratti. La decisone del Garante della Privacy segue quella con cui la scorsa estate il Garante delle Comunicazioni ha imposto una maggiore trasparenza nei contratti definiti alla cornetta.

Si aggiungono poi alcune regole per la fruizione delle liste telefoniche e l’obbligo di iscriversi al Roc, il Registro di comunicazione. Vale infine pena ricordare che da ormai un biennio è attivo il Pubblico registro delle opposizioni.

Tanta burocrazia certo, ma anche l’unico modo per evitare di essere bersagliati di continuo al cellulare da scocciatori pagati per provare a vendere con ogni mezzo. E spesso a subire la gran parte dei danni era soprattutto la popolazione più fragile, come gli anziani e le persone meno preparate.

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