Energia

Bonus benzina e mini-sanatoria in arrivo sugli scontrini

Nessuno scudo penale sugli eventuali reati commessi. Le misure del Dl Energia che lunedì sarà sul tavolo del governo

Da un lato il bonus benzina da caricare sulla social card “Dedicata a Te” e aiuti per le bollette di luce e gas delle famiglie con redditi bassi, dall’altra una mini-sanatoria su scontrini non emessi, ricevute o fatture fiscali non in regola. Prende forma il Dl Energia atteso lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri. Partiamo dal bonus benzina che, di fatto, conferma l’allarme carburanti tra le priorità su cui il governo vuole intervenire per dare un sollievo al problema del caro-vita: è previsto uno stanziamento di 100 milioni, abbastanza per erogare a ciascuno dei destinatari con Isee fino a 15mila euro (si stima che i nuclei beneficiari possano essere 1,3 milioni) un bonus da 80 euro per fare il pieno alla propria automobile. Lo strumento scelto è quello della  social card “Dedicata a Te”,  che aumenta quindi di dotazione e amplia il suo raggio d’azione. Resteranno inoltre in essere i  bonus bollette,  l’aliquota agevolata al 5% sul gas, così come è prevista la proroga del bonus mutui per gli under 36 alla ricerca della prima casa. Resta poi la sfida di traghettare poco meno della metà delle famiglie italiane fuori dal mercato tutelato dell’elettricità, peri la cui fine – ha lasciato intendere ieri  il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin  – è comunque allo studio  una possibile proroga sui tempi.

 

Ma è anche un’altra la misura a tenere banco nel Dl Energia. Secondo le bozze  in via di ultimazione i contribuenti – per esempio  i commercianti ma anche i titolari di altre attività – avranno tempo fino al prossimo 15 dicembre per sanare eventuali violazioni fiscali commesse fra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno di quest’anno per mancata emissioni di scontrini, ricevute o fatture. Si tratta della cosiddetta “certificazione dei corrispettivi”. Per mettersi in regola dovranno versare un diciottesimo della sanzione edittale, con un minimo di 2mila euro. In pratica una mini-sanatoria che, sia chiaro, non prevede però alcuni scudo penale per eventuali reati commessi (come il riciclaggio o altri finanziamenti illeciti) da chi provvede a sanare la propria posizione con l’Agenzia delle entrate. La misura, insomma, appare un modo efficace per far “emergere” transazioni che andranno a concorrere al Pil e quindi alla crescita del nostro Paese. Una sfida quest’ultima che rimane la più impegnativa tra quelle che ha dinanzi l’esecutivo, anche in vista dell’ormai prossimo ritorno del Patto di Stabilità Ue pur, “falchi” del rigore permettendo, in una versione rivista e corretta.

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