Energia

La Svizzera arresta chi spreca energia

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L’energia è così preziosa che ora chi la “spreca” rischia l’arresto. Non si tratta di una fake news, ma di quello che sta accadendo davvero in Svizzera, dove l’attenzione ai consumi sta raggiungendo picchi assurdi. Qualcuno immagine che se le prese di posizione sono così forti, possa essere dettato dal fatto che le autorità politiche sovrananzionali non stiano dicendo al popolo tutta la verità. La scelta svizzera potrebbe diventare un esempio da seguire e creare condizioni che potrebbero condurre magari altri Paesi a fare la stessa cosa.  

Il Consiglio federale svizzero sta cercando di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Il governo ha lanciato una campagna di risparmio a livello nazionale, in cui, tra le altre cose, si raccomanda ai privati di fare la doccia invece del bagno e di mettere i coperchi alle pentole, quando si cucina, così che l’acqua possa bollire prima.

Nel caso si verificasse lo scenario peggiore, quello di una penuria in inverno, le misure sarebbero però ulteriormente intensificate e le raccomandazioni e gli appelli al risparmio verrebbero trasformati in restrizioni.

Come riportato dal Blick, ad esempio, la temperatura, negli edifici riscaldati a gas, sarebbe consentita solo fino a un massimo di 19 gradi e l’acqua calda fino a 60 gradi. Apparecchi come i riscaldatori radianti sarebbero vietati, le saune e le piscine dovrebbero rimanere chiuse.

Possibile arrivare fino al carcere?  Chiunque violi le norme sarà effettivamente punibile con una pena detentiva o pecuniaria, sulla base della Legge federale sull’approvvigionamento economico del Paese. In particolare in caso di un’azione deliberata, l’autore rischierebbe una pena detentiva fino a tre anni o una multa. In caso di violazione colposa delle misure, è invece ipotizzabile una multa fino a 180 euro.

Stato di polizia. Anche eventuali controlli di polizia all’interno di aziende o di edifici privati, per garantire il rispetto delle misure, non sarebbero da escludere in caso di carenza. Il ministro dell’Economia Guy Parmelin ha dichiarato alla conferenza stampa di mercoledì scorso che «la polizia non girerà casa per casa a controllare, ma ci potrebbero essere controlli mirati».

Tuttavia, ha sottolineato: «Non siamo uno Stato di polizia», e non ci sarebbe quindi una caccia nei confronti di chi spreca energia. In risposta a una domanda del Blick, Freddy Fässler, il capo della polizia, ha da parte sua sottolineato che auspica che l’eventuale ordinanza sarà applicata «con senso della misura». 

14 settembre 2022 Leopoldo Gasbarro