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Elogio filosofico dell’odio - Seconda parte

Un grande seguace dell’Aquinate come Dante dipinge l’odio in una delle forme letterarie più alte di tutti i tempi, quello dello stesso poeta sullo Stige, quando nel Canto VIII dell’Inferno incontra Filippo Argenti, lo “spirito maledetto” che Dante chiede a Virgilio venga fatto a brandelli nella “broda” bollente del fiume infernale. Il grande scrittore inglese Chesterton, cattolico e supremo conoscitore di Tommaso e di Dante, scriveva che “è l’odio che unisce gli esseri umani, mentre l’amore è sempre individuale”.

E ora invece no. Arrivano quattro politicanti da strapazzo, peones voluti dalle varie lobbies che premono su parlamenti ormai discreditati, a volerci convincere, contro la Bibbia, l’Iliade, la Divina Commedia e Tommaso d’Aquino, che l’odio va estirpato dell’uomo per imporre quello che il francese Philippe Muray chiama “l’impero del bene”. Comunque finirà, sarà una farsa, anche se una pericolosa farsa.

Marco Gervasoni, 1 novembre 2019

La Commissione contro l’Odio mette a rischio la libertà

Commissione Segre: è così sbagliata che bisognava votare contro!

 

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