Io dico solo che, il ricco esiste perché esiste il povero che dal ricco è stato sfruttato. Per forza vuole tornare al vecchio metodo: ha paura di non fare altri miliardi senza schiavizzare il prossimo. Il punto è che, lavorare con meno stress, permette alle persone di pensare. No, no… non va bene per niente!
Stefano Berni
2 Giugno 2022 19:04
Bè l’azienda e sua e può prendere le decisioni che vuole; oltretutto qui pare che si riferisca ai manager, il che ci sta. A mio avviso è un modo un po’ datato di valutare il lavoro, ma bisogna anche vedere quanto prendono di stipendio.
Emanuele
2 Giugno 2022 17:09
Una persona che batte la fiacca a casa lo fa anche in ufficio, una persona che lavora in ufficio lavora anche da casa.
Davide V8
2 Giugno 2022 16:46
Secondo me in troppi non si rendono conto che il lavoro non si misura da quante ore viene scaldata la sedia, ma da altro. Chiaramente non per tutti i lavori (la cassiera al supermercato evidentemente è un caso diverso), ma quasi tutti i lavori “intellettuali” difficilmente permettono un impegno costante per 40+ ore a settimana per tutto l’anno.
Credo ci sia molto da fare in questa direzione, e non credo affatto sia una questione “di sinistra”, ma di libertà e di flessibilità.
Basta coi soldatini, a scuola come sul lavoro. La sinistra sono i soldatini senza alcuna libertà, ingranaggi in un sistema senza via d’uscita.
Io dico solo che, il ricco esiste perché esiste il povero che dal ricco è stato sfruttato. Per forza vuole tornare al vecchio metodo: ha paura di non fare altri miliardi senza schiavizzare il prossimo. Il punto è che, lavorare con meno stress, permette alle persone di pensare. No, no… non va bene per niente!
Bè l’azienda e sua e può prendere le decisioni che vuole; oltretutto qui pare che si riferisca ai manager, il che ci sta. A mio avviso è un modo un po’ datato di valutare il lavoro, ma bisogna anche vedere quanto prendono di stipendio.
Una persona che batte la fiacca a casa lo fa anche in ufficio, una persona che lavora in ufficio lavora anche da casa.
Secondo me in troppi non si rendono conto che il lavoro non si misura da quante ore viene scaldata la sedia, ma da altro.
Chiaramente non per tutti i lavori (la cassiera al supermercato evidentemente è un caso diverso), ma quasi tutti i lavori “intellettuali” difficilmente permettono un impegno costante per 40+ ore a settimana per tutto l’anno.
Credo ci sia molto da fare in questa direzione, e non credo affatto sia una questione “di sinistra”, ma di libertà e di flessibilità.
Basta coi soldatini, a scuola come sul lavoro. La sinistra sono i soldatini senza alcuna libertà, ingranaggi in un sistema senza via d’uscita.