Politica

Europee, la telenovela non finisce: ora Renzi riapre a Calenda

Matteo Renzi apre a Carlo Calenda per ricostituire il Terzo Polo in vista delle elezioni europee. La telenovela non finisce

Arrivano le elezioni e arrivano nuove soglie di sbarramento. L’anno prossimo, infatti, si andrà a votare per le elezioni europee, dopo che – in Italia – allo scorso giro abbiamo visto il trionfo della Lega di Matteo Salvini, con un exploit che superò il 30 per cento dei consensi. Era un’altra politica, quella del governo giallo-verde, che da lì a poco avrebbe lasciato spazio all’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico; poi il Covid e l’ennesimo governo tecnico, guidato dall’ex numero uno della Bce Mario Draghi.

Questa volta è Giorgia Meloni a trainare i sondaggi. Da Presidente del Consiglio, infatti, continua a mantenere Fratelli d’Italia in prossimità della soglia del 30 per cento. Un risultato che, se concretizzato, sarebbe 5 volte superiore rispetto a quello del 2019. Uno scenario che non solo preoccupa Schlein e Conte, ma pure il duo Renzi e Calenda, ripartito all’attacco e pronto ad iniziare la campagna elettorale.

Telenovela Renzi-Calenda

Il leader di Italia Viva, ieri sera a Porta a Porta, ha infatti lanciato qualche previsione sul governo. Secondo l’ex premier, Meloni durerà fino al 2027, ma con qualche rimpasto nei ministeri perché alcuni sarebbero “improvvisati”. Poi l’affondo a Forza Italia: “Se con Berlusconi FI ha fatto l’8%, con Tajani pensate possa fare come lui? Io penso che farà la metà di Berlusconi. Con Berlusconi è Forza Italia, con Tajani è debolezza Italia, con tutto il rispetto. Berlusconi avrà avuto qualche ‘quid’ in più di Tajani”.

Per approfondire:

Il tutto per arrivare al punto centrale. Sì, avete capito bene: la solito manfrina su uno spazio di centro, oggi inesistente, che gli italiani starebbero attendendo da tempo. Da una parte, continua Renzi, c’è una destra che “ha preso in giro gli italiani” e dall’altra la “sinistra del sindacato” di Schlein e Conte. Insomma, “al centro c’è uno spazio, se verrà qualcuno siamo contenti, se no andiamo da soli”. Tradotto: o si fa l’ammucchiata per superare la soglia del 5 per cento, altrimenti addio elezioni europee.

Nuovo Terzo Polo?

D’altro canto, non pare essere il sistema diverso già usato nelle scorse politiche del 25 settembre. Poche settimane dopo l’8 per cento portato a casa unitamente da Calenda e Renzi, il Terzo Polo è letteralmente naufragato. Il che fa pensare concretamente ad un’alleanza di ‘comodo’, necessaria solo per avere i numeri per entrare in Parlamento. Ora, dopo mesi di ghiaccio tra i due, ecco che il binomio viene riproposto. Sarà un caso che manchino pochi mesi alle europee?

Nel frattempo, però, Renzi continua ad utilizzare lo strumento del bastone e della carota. Gli attacchi al leader di Azione, infatti, non sono ancora terminati: “Calenda cambia idea una volta al mese, più che Calenda è calendario”. E ancora: “Non ho alcun problema personale con lui. Anche se ha lasciato a metà un po’ di cose, all’improvviso ha rotto la federazione del Terzo polo, di cui era presidente. Dobbiamo stare un anno su questa telenovela? No. Se vogliamo fare la lista unitaria io ci sto, noi ci siamo. Se Calenda non è disponibile, con tutto l’affetto per Calenda, faccia quello che crede, se non vuol fare l’accordo amici come prima”.

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