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Fate un regalo all’Italia, mettete il veto alla riforma del Mes - Seconda parte

In concreto, cosa rischia di accadere? Sia in presenza di uno choc (una fortissima tensione sui mercati prodotta da un evento eccezionale), sia in presenza di una crisi meno drammatica ma pur sempre significativa (ad esempio, problemi nel commercio internazionale), e perfino nel caso ordinario delle consuete aste dei titoli del debito pubblico, gli investitori non potranno non tenere conto del fatto che la ristrutturazione del debito è diventata un’eventualità concreta, e che – in quella prospettiva – ci sono – per così dire – paesi di serie A e di serie B. Inutile dire che per questi ultimi i rendimenti richiesti saranno più elevati, con un progressivo effetto di strangolamento, o comunque – nella migliore delle ipotesi – con il rischio di una lenta asfissia.

Per questo, basterebbe mettere il veto. Operazione senza conseguenze, tra l’altro: perché resterebbe operativo l’attuale Mes, con le vecchie regole.

Daniele Capezzone, 23 dicembre 2019

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