C’è stato un momento in cui Giorgia Meloni ha temuto che la differenza linguistica potesse creare un qualche problema nella conferenza stampa allo Studio Ovale con Donald Trump. Ha forse intravisto il pericolo di una incomprensione sullo stile di Volodymyr Zelensky che da quella stessa sedia aveva avviato, causa anche il suo balbettante inglese, uno scontro faccia a faccia con il presidente Usa e il vicepresidente J.D. Vance. Quelle immagini le ricordiamo tutti. E così, invece di lasciare che la traduttrice mal interpretasse le sue parole, dopo aver risposto in italiano ad una domanda in italiano, giusto per lasciare agli atti le frasi corrette in tutte le sue sfumature, ha deciso di auto-tradurre a The Donald il suo intervento. Assicurandosi di non irritarlo o di scatenare chissà quale reazione.
La risposta di Meloni in italiano
Il tema del contendere era la spesa militare dei membri della Nato, spesa che Trump da tempo chiede agli altri Paesi dell’Alleanza di aumentare. Il Belpaese ieri se è impegnato ad arrivare al 2%, precisando che poi l’Europa nel suo insieme farà ancora di più. “Non abbiamo parlato dei massimi a cui può arrivare l’Italia – ha spiegato in italiano la premier – Abbiamo parlato del fatto che l’Italia sta mantenendo i suoi impegni visto che arriverà al 2%, perché siamo una nazione seria. Ma siamo consapevoli che il tema della difesa sia importante in questo tempo”. I giornalisti avevano poi anche chiesto a Meloni cosa ne pensasse del fatto che Trump avesse “incolpato” Zelensky della guerra in Ucraina. E lei ha risposto ribadendo che considera Putin l’invasore, ma che i due Paesi sono impegnati a cercare una “pace giusta e duratura”.
L’errata traduzione
La traduttrice è apparsa un tantino in difficoltà nel riportare la risposta a Trump. E così, sentendo che le sfumature rischiavano di non arrivare correttamente al presidente Usa, la premier ha bloccato la traduttrice e ha fatto da sé: “Mi è stato chiesto se abbiamo deciso e io ho detto che l’Italia sta raggiungendo il 2 per cento, non abbiamo specificato le percentuali ma siamo consapevoli che la difesa è importante per il futuro”, ha precisato Meloni. Il presidente americano ha annuito, d’accordo su tutto. Poi ha risposto al giornalista italiano che gli aveva chiesto un commento su Zelensky dicendo di non sapere se è davvero “responsabile” dello scoppio del conflitto, ma in ogni caso “non sono un suo grande fan”. “Non sono esattamente entusiasta del fatto che quella guerra sia iniziata – ha spiegato – Non lo sto biasimando, ma quello che voglio dire è che non direi che ha fatto un lavoro eccezionale, ok? Non sono un suo grande fan”.
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