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Le Fiere di Milano e Parma insieme per i tesori del made in Italy a tavola

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L’industria “Agroalimentare” e poi i focus sulle filiere “bio”, “cereali”, “vino”, “ortofrutta”, “latte”, “carne” e “vivaismo”: bastano pochi clic sul sito del Crédit Agricole Italia per avere conferma di quanto la banca guidata da Giampiero Maioli sia attenta all’agricoltura e alla zootecnia italiane che quotidianamente regalano al nostro Paese i suoi tesori alimentari, in primis DOP e IPG. Non deve stupire quindi il ruolo da pivot rivestito dall’istituto creditizio nella alleanza sancita tra Fiera Milano e Fiere di Parma per dare vita, unendo Cibus e Tuttofood, a un nuova grande vetrina espositiva del cibo “made in Italy”. Una operazione insieme industriale e di sistema, pensata anche per aumentare la competitività all’estero di un settore cruciale per il Pil nazionale e quindi per la ripresa in corso: lexport agroalimentare italiano ha infatti toccato il record di 59 miliardi nel 2022. Ma vediamo più da vicino l’accordo strategico e azionario tra Fiera Milano e Fiere di Parma che ha da poco ricevuto il via libera dei cda.

 

Maioli: “Orgogliosi di aiutare lo sviluppo del settore”

Il numero uno del Crédit Agricole in Italia, Giampiero Maioli

Da un punto di vista finanziario Fiera Milano ha ceduto la manifestazione Tuttofood a Fiere di Parma, diventando in cambio il suo secondo azionista privato (18,5%) alle spalle appunto del Crédit Agricole Italia (26,44%) e rafforzando l’asse “imprenditoriale” nel capitale con l’Unione Parmense degli industriali (6,88%); completano il libro soci il Comune e la Provincia di Parma, la Camera di commercio cittadina e la Regione Emilia Romagna. Ma a benedire l’alleanza tra i due enti fieristici italiani sono stati anche i ministeri competenti e l’Ice. Come azionisti siamo convinti dellimportanza dellaccordo con Fiera Milano perché permetterà a Fiere di Parma e Cibus di proseguire nel loro percorso di sviluppo internazionale: investimenti e capacità di guardare al futuro sono elementi essenziali per continuare ad accompagnare al successo il mondo dellAgroalimentare italiano”, spiega Maioli. Come banca – aggiunge il numero uno del Crédit Agricole in Italia  siamo orgogliosi di aver contribuito fattivamente a scrivere questo nuovo capitolo insieme a tutti i soggetti che, come noi, vedono nellintesa un risultato importante e unopportunità irrinunciabile per il settore fieristico italiano e per le imprese del settore. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla definizione di questa operazione, che sicuramente porterà valore al nostro Paese”.

 

Due manifestazioni per vincere anche all’estero

La nuova piattaforma fieristica europea multipolare nel comparto agro-alimentare sarà costituita da Cibus Parma”, appuntamento iconico per il territorio, e da Tuttofood powered by Cibus” che resterà invece a Milano per accogliere una ampia platea espositiva internazionale, così da competere con le principali manifestazioni europee del settore, come quelle di Colonia e di Parigi. Entrambe le iniziative saranno gestite in partnership con Federalimentare, che ha espresso la propria soddisfazione sull’accordo per bocca del presidente Paolo Mascarino. L’alleanza produce poi economie di scala e importanti investimenti sul polo di Parma, sia a livello di spazi espositivi sia di infrastrutture. “La nostra visione è ambiziosa: creare un sistema delle fiere italiane, coordinate tra loro, che mantenga lattenzione al territorio ma diventi più forte e attrattivo per gli operatori esteri”, ha rimarcato l’ad di Fiera Milano, Luca Palermo ribadendo l’obiettivo di portare il made in Italy nel mondo. Il presidente di Fiere di Parma, Gino Gandolfi, ha invece ricordato come il progetto sia nato nell’autunno del 2020, in piena pandemia, da una iniziativa appunto di Maioli e dei vertici delle due realtà fieristiche.

 

La banca in prima linea su settore Agri e start up

Va ricordato che quello tra il Crédit Agricole e il comparto agroalimentare è un connubio storico: in  Francia le sue Casse Regionali sono leader sul settore, con otto agricoltori clienti su 10 a fronte di impieghi complessivi  per quasi 35 miliardi. E lo stesso impegno viene profuso in Italia, dove la banca guidata da Maioli ha pensato il polo parmense dei suoi incubatori per le start-up “Le Village by CA” proprio per l’Agrifood.

 

 

 

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