La tragicommedia dem si arricchisce di un nuovo esilarante capitolo. La protagonista, manco a dirlo, è ancora una volta lei, il segretario Elly Schlein, un personaggio talmente bizzarro e surreale che pare uscito direttamente da un racconto partorito dal genio di Paolo Villaggio. Proprio come il mediocre personaggio al centro della fortunata saga letterario-cinematografico ideata e interpretata da Villaggio, anche l’attuale capo della segreteria nazionale del Pd, soggetto per molti versi ancor più fantozziano dello stesso Ragioner Fantozzi, continua a costellare la sua tribolata parentesi politica di figuracce e umiliazioni.
L’ultima in ordine squisitamente temporale di cui si abbia conoscenza, rilevata qualche ora fa in Abruzzo, risulta a dir poco grottesca. La Schlein, in compagnia di qualche parlamentare abruzzese e di alcuni esponenti locali del suo schieramento, si è improvvisamente presentata a L’Aquila per una visita nelle scuole. Il motivo? Ispezionare lo stato di sicurezza sismica degli edifici scolastici del capoluogo abruzzese colpito dalla furia distruttiva del sisma nell’aprile 2009. Nelle intenzioni dei dem, la passerella di Schlein e compagni prevedeva delle ispezioni presso una scuola primaria e una scuola dell’infanzia di due frazioni del comune aquilano, ambedue intitolate a Gianni Rodari. Una volta arrivati alle porte degli istituti, ecco però sopraggiungere l’amara sorpresa: il dirigente scolastico, Marcello Masci, vieta (giustamente) l’accesso ai locali scolastici alla folta pattuglia piddina in quanto “nessuna richiesta formale è stata avanzata all’Ufficio scolastico regionale per autorizzare il sopralluogo”.
In sostanza, al momento della visita gli esponenti dem sono nient’altro che degli estranei non autorizzati, ragion per cui, il preside non può far altro che sbarrare le porte del suo istituto ed impedire l’ingresso a chi non possiede alcun titolo per accedere ai locali frequentati da bambini nel bel mezzo dell’attività didattica. Nonostante la visita pretestuosa fondata con ogni probabilità su esigenze di carattere politico (in chiave antigovernativa), lo stesso dirigente scolastico non si è sottratto al confronto con la leader del Pd, che ha incontrato, ma soltanto al di là dei cancelli, come prevede quel protocollo che la Schlein dimostra (o finge) di disconoscere. Come pure, la (finta) smemorata di Largo del Nazareno sembrerebbe aver dimenticato che, quello stesso partito di cui oggi ella ricopre le funzioni di segretario, ha amministrato il capoluogo abruzzese per ben dieci anni fino al 2017, e che, diversi altri edifici scolastici nella medesima situazione di quelli che tanto la premurosa Elly avrebbe voluto ispezionare, risultano ricadenti in città tutt’oggi amministrate da giunte del Pd.
Chissà, allora, per quale strano motivo, se veramente al momento del sopralluogo i piddini risultavano mossi da un “civico spirito di servizio”, non hanno provato, in primis, ad ispezionare quei locali scolastici situati in comuni governati da amministratori dem. Che si tratti forse di un particolare caso di spirito di servizio a corrente alternata? Che questo tenda a manifestarsi solo ed esclusivamente al verificarsi di determinate condizioni, ovverosia, se la città in questione è amministrata da una giunta di centrodestra? Chissà. Ad ogni modo, a prescindere dalle reali intenzioni della raffazzonata truppa dem, il blitz schleiniano si è comunque concluso nel peggiore dei modi auspicabili: ingresso vietato, porte in faccia e tutti a casa. E, soprattutto, niente speculazioni politiche e sciacallaggi vari sulle spalle dei bambini.
Insomma, una memorabile lezione per Elly Schlein, rispedita a casa dai genitori senza merenda e con una cartella piena zeppa di umiliazioni e magre figure. Per lei, voto: due meno meno.
Salvatore Di Bartolo, 19 febbraio 2025
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