Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha affrontato vari temi, dall’ossessione fascista alla questione dei selfie davanti alla tomba del Papa. Cruciani ha iniziato commentando la vicenda di un sindacalista della CGIL, denunciato per simulazione di reato, che avrebbe inventato un’aggressione fascista contro di lui: “Prima avevate denunciato: calci e sputi, gli hanno urlato ‘comunista di merda’. Ovviamente tutta la sinistra in coro, i sindacati, i Landini erano scesi in piazza a dire ‘siamo al ventennio, una vergogna, il fascismo è alle porte, è un’offesa alla democrazia, Genova è antifascista’. Ebbene ragazzi miei, questo sindacalista della CGIL è sotto inchiesta per simulazione di reato, praticamente si è inventato tutto. Avete l’ossessione che vi mangia vivi”.
Passando poi al tema del sessismo, Cruciani ha commentato le dichiarazioni di Maurizio Gasparri su un candidato della sinistra a Genova, definendole una battuta: “La politica, ha detto Gasparri, non si inventa, è un mestiere serio e le elezioni non sono un concorso di bellezza. Ora io dico, ragazzi, potrà essere inopportuno Gasparri, ma è una battuta. Tutto invece diventa sessismo, discriminazione”.
Infine, Cruciani ha criticato chi si lamenta della pratica di fare selfie davanti alla tomba del Papa: “Molti, con la puzza sotto il naso, criticano questa usanza dei selfie davanti alla bara e adesso davanti alla tomba. Ma che senso di superiorità è? Ma perché uno dovrebbe fare ore e ore di fila per fare che? È evidente che vanno lì davanti per poi testimoniare che stanno lì, per poi dire ‘ce l’ho anch’io’. Altrimenti uno che cazzo ci va a fare ore e ore di fila, prima a San Pietro e poi là a Santa Maria Maggiore, per fare cosa? Oggi siamo in una società in cui uno vuole che questo ricordo resti indelebile”.