Politica

Follia del governo sulle fake news: ma che vi viene in mente?

Perché la stretta sulle fake news del governo, in linea continua con l’esecutivo di Giuseppe Conte, è una “scemenza liberticida”

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Dopo l’impressionante limitazione delle libertà che abbiamo vissuto durante la pandemia di Covid-19, oramai ci aspettiamo di tutto, persino che un esponente di Forza Italia, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alberto Barachini, proponga una allucinante riedizione, riveduta e corretta, del famoso “Miniver” di orwelliana memoria sulle fake news. 

L’affondo sulle fake news

In estrema sintesi, utilizzando sempre lo strumento del famigerato Dpcm, usato a piene mani da Giuseppe Conte per distruggere in poco tempo innumerevoli tutele che si ritenevano intangibili, il 27 luglio la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato un testo in cui, tra le altre cose, si stabilisce che, a seguito di una procedura negoziata, vengano riconosciuti contributi triennali alle Agenzie iscritte all’elenco che forniscono alle Amministrazioni notiziari generali e speciali, nazionali, internazionali e regionali, anche di carattere video-fotografico. Possono accedere all’elenco agenzie con almeno 50 giornalisti assunti a tempo indeterminato e che istituiscono un Garante anti fake news e a tutela del diritto d’autore, indipendente e individuato dalla stessa Agenzia. 

Per approfondire:

Ora, stabilire un congruo contributo pubblico vincolato alla presenza di un garante contro le presente fake news, concedendo le migliori intenzioni al nostro Barachini, per qualche maligno potrebbe voler dire che il governo di turno si “compra” la compiacenza delle stesse agenzie di rilevanza nazionale. Un sospetto che non sembra passare neppure per l’anticamera del cervello ad Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, la quale così commenta: “La Fnsi ringrazia il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini per la riforma che mira a dare prospettive economiche certe e quindi futuro alle agenzie di stampa. Un provvedimento in gran parte condivisibile che dà valore al lavoro giornalistico.”

Ma a quanto pare dalle parti del Quirinale la cosa ha suscitato più di un mugugno. Infatti, Sergio Mattarella, durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio, organizzata ogni anno dalla stampa parlamentare, ha esternato i suoi dubbi, affermando che “sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi.”

“Iniziativa in stile soviet”

Ottimo, mi sento di sottoscrivere in toto la breve notazione del Capo dello Stato. Tuttavia, quando nella drammatica primavera – democraticamente parlando – del 2020, il dem Andrea Martella, che occupava la stessa poltrona di Barachini annunciò trionfalmente la creazione di una task force di governo contro le presunte fake news sul coronavirus, formata da tecnici scelti dallo stesso governo, non ci risulta che il massimo garante della Costituzione abbia mosso un dito nei confronti di una iniziativa in stile soviet supremo

Per noi liberali, al contrario, una scemenza liberticida rimane sempre una scemenza liberticida, a prescindere dal colore della maggioranza politica del momento o dalla presenza o meno di una pandemia più o meno letale. Come diceva Pannella, i principi sono importanti perché è da essi che principiano le cose fondamentali, tra queste vi è senz’altro la presenza di una informazione libera e indipendente.

Claudio Romiti, 31 luglio 2023

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