Elias, 14 anni, è morto sabato 25 gennaio dopo essere stato accoltellato il giorno prima da due giovani ragazzi. Il motivo? Il furto di un cellulare. Due sospettati di 16 e 17 anni sono stati presi in custodia. Uno di loro ha confessato di aver inferto il colpo mortale all’adolescente. L’omicidio ha già provocato un’ampia reazione da parte della classe politica.
Venerdì scorso, poco prima delle 20, Elias stava uscendo dal suo allenamento di calcio allo stadio Jules-Noël, situato a Porte de Châtillon, nel 14° arrondissement di Parigi, quando è stato avvicinato da due minorenni di 16 e 17 anni. Quest’ultimo gli ha chiesto di consegnare il suo cellulare. Elias ha rifiutato e uno dei due minorenni lo ha poi pugnalato violentemente alla spalla. Un amico della vittima, presente durante l’aggressione, ha subito prestato soccorso e ha contribuito a identificare gli aggressori, secondo quanto riferito dalla procura.
Nonostante le prime cure sul posto, Elias ha perso conoscenza ed è stato rianimato due volte prima di essere trasportato d’urgenza all’ospedale Necker. Sabato a mezzogiorno, purtroppo, è deceduto nonostante gli sforzi dei medici. Fatali una serie di arresti cardiaci che sono stati causati da una emorragia interna. Elias viveva nel 14° arrondissement, non lontano dalla Tour Montparnasse e faceva parte da diversi anni del Patronage Olier, una squadra di calcio del 6° arrondissement. I due minorenni sospettati sono stati arrestati e presi in custodia. Secondo il prefetto di polizia uno dei due giovani incriminati ha ammesso il tentativo di estorsione e l’accoltellamento mortale dichiarando che il furto del cellulare era l’unico movente dato che i tre ragazzi non si conoscevano.
I due adolescenti, nati nel maggio 2007 e nell’agosto 2008, risiedevano, come la vittima, nel 14° arrondissement. Erano già noti alle forze dell’ordine. Uno era stato oggetto di un provvedimento educativo giudiziario nel dicembre 2023 per atti di furto ed estorsione. Nell’ottobre 2024 tutti e due erano stati denunciati per rapine violente. Ad entrambi era stato vietato di entrare in contatto tra loro. Ma le loro famiglie vivendo nella stessa residenza hanno ignorato questo divieto.
La vicenda ha riaperto il dibattito in Francia sulla violenza minorile. Il prefetto parigino, Laurent Nunez, ha manifestato preoccupazione per la crescente violenza fra i più giovani confermando anche il fatto che i due aggressori erano già noti alle forze dell’ordine, al punto che i poliziotti sono andati a colpo sicuro quando li hanno cercati. Il ministro della giustizia, Gérald Darmanin, ha riunito tutti i pubblici ministeri per dare loro istruzioni di politica penale in risposta ai recenti atti di violenza inaccettabili. All’inizio della settimana avrebbe dovuto essere discussa una proposta di legge sulla giustizia per “i delinquenti minorenni e i loro genitori”, uno dei suoi primi testi come ministro della Giustizia, ma alla fine è stata rinviata alla settimana del 10 febbraio.
Un testo che desta preoccupazione, incentrato su una serie di misure repressive, alcune per “responsabilizzare maggiormente i genitori dei giovani delinquenti”, altre per creare una procedura di comparizione immediata a partire dai 16 anni e limitare l’attenuante di pena per i minorenni. L’indagine per la morte di Elias, inizialmente aperta per “tentato omicidio di minore di 15 anni ed estorsione con armi”, è stata riclassificata come “estorsione seguita da morte”, reato punibile con l’ergastolo.
Cristina De Palma, 30 gennaio 2025
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)