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Gli inquietanti giochi di guerra di Erdogan - Seconda parte

La partecipazione a questa serie di addestramenti congiunti, che altro non sono che una passerella di muscoli navali, serve a far capire che se dovesse essercene bisogno i governi interessati sono pronti a far valere i loro diritti sia di carattere strategico, che generale, nel bacino del Mediterraneo allargato. In particolare nel settore orientale dove ci sono i ricchi fondali nella zona cipriota, fondali da tempo finiti sotto gli occhi di Erdogan che vede quei giacimenti come parte delle risorse Turche.

Intanto la Grecia, Cipro ed Egitto hanno dichiarato che il nuovo accordo fra Turchia e Libia è incompatibile con il diritto internazionale, la Grecia ha espulso l’ambasciatore libico e l’Unione Europea ha dichiarato che quegli accordi violano i diritti sovrani dei paesi terzi e non sono conformi al diritto del mare. Pertanto non possono produrre conseguenze giuridiche per i paesi terzi. Insomma ce n’è abbastanza per non stare tranquilli.

Michael Sfaradi, 20 dicembre 2019

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