Giustizia

Gli ultimi colpi di coda della magistratura in stile Mani Pulite

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Il commento di Paolo Becchi sull’indagine che a Genova ha coinvolto alcuni professori dell’Università di Genova su presunti concorsi truccati a Giurisprudenza. I docenti rischiano richieste di danni, ma i difensori ricordano che l’abuso d’ufficio è stato abolito dal Parlamento.

Il calvario per i professsori genovesi continua. C’è una legge che ha abrogato l’abuso d’ufficio e a questo punto il giudice dovrebbe applicata. Ma il pm ritiene che si aprirebbe un vuoto normativo (non si capisce quale) e che quella legge sia incostituzionale e chiede quindi il rinvio alla Corte Costituzionale. Al momento il giudice decide di prendere tempo, non fa ancora quello che il pm ha chiesto ma aspetta. Anche perché la questione è già stata sollevata alla Corte e dunque basta in fondo pilatescamente attendere.

In più il pm aggiunge che anche in assenza di abuso d’ufficio ci sarebbero norme di diritto internazionale, in particolare europeo, da considerare. Insomma, a farla breve la legge italiana potrebbe comunque essere bypassata da direttive esterne che dovrebbero prevalere su quelle interne.

Non è più tempo di Mani Pulite. Sono gli ultimi colpi di coda di una parte della magistratura che vuol sostituirsi al Parlamento. Il calvario dei prof è destinato a continuare ma ormai è solo una questione di tempo. Delle sofferenze, delle malattie e delle umiliazioni che questi docenti (che hanno dedicato la loro vita all’Università) hanno dovuto sopportare nessuno parla e questo è vergognoso.

Sono passati quasi tre anni e non si sa ancora se qualcuno verrà o meno rinviato a giudizio. È questa giustizia?

Paolo Becchi, 17 gennaio 2025

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