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I bluff dei grillini (e il piano del Pd per sostituirli) - Seconda parte

Primo, lo stesso Cavaliere: lui ha giurato di voler rimanere nell’alveo del centrodestra e di essere semmai disposto a imbarcare qualche “responsabile”. La tentazione del fronte repubblicano, però, può diventare irresistibile. Specialmente se di mezzo ci sono la riabilitazione, l’opportunità di essere celebrato quale statista e, magari, quella di intercettare (che paradosso!) il progetto di Grillo sulla banda larga, ritagliandosi una quota in quello che dovrebbe il colosso foraggiato da Cdp.

Secondo elemento, il presidente della Repubblica: Sergio Mattarella ha lasciato intedere che oltre questo governo e, presumibilmente, questa maggioranza, ci sono solo le elezioni. Ma voi vi fidate? Se di qui a luglio – inizio del semestre bianco, quando non si potranno più sciogliere le Camere – l’esecutivo potesse contare sul soccorso azzurro alla bisogna, senza rimpasti né scossoni, magari in cambio di un ruolo più centrale di Fi nelle trattative per il prossimo inquilino del Quirinale, credete che Mattarella prenderebbe la situazione in mano? E rimanderebbe il Paese alle urne, sospinto dalla crisi economica che scoppierà in autunno, dando finalmente un taglio ai bluff dei grillini, ai rinvii di Conte, alle furbate del Pd?

Alessandro Rico, 10 luglio 2020

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