Commenti all'articolo Il centrodestra ha un jolly per il Quirinale

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mikepz
mikepz
24 Settembre 2020, 16:41 16:41

jolly de che? del globalismo? no grazie

Andrea
Andrea
24 Settembre 2020, 11:03 11:03

Nicola, te lo suggerisco io un nome alternativo: Carlo Nordio

Guido Moriotto
Guido Moriotto
24 Settembre 2020, 10:48 10:48

@Giovanni Biasini
Il 20 aprile 2013 Giorgio Napolitano è stato eletto Presidente della Repubblica per la seconda volta con 738 voti anche con i voti di Forza Italia e Berlusconi ha dichiarato in quella occasione: “Ringrazio il Presidente Giorgio Napolitano per lo spirito di servizio e per la generosità personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto”.
Questo dopo i primi sette anni di Napolitano.
Evidentemente allora la pensavano ben diversamente sul primo settennato di Napolitano.
Questi sono i fatti. Non sono opinioni.

Gianfranco Rebesani
Gianfranco Rebesani
24 Settembre 2020, 9:48 9:48

Con i se,forse, ma però e via dicendo non si risolve un’acca. Draghi Presidente? Cosa ne pensa l’interessato ? Come la pensa nei confronti del “trio Aurora” di buona memoria in RAI ( FI, FdI,Lega) ? Purtroppo , pur n, sulla carta, una forte maggioranza relativa, siamo sicuri che ad eventuali elezioni politIche, anticipate o meno, manterrebbero le posizioni che hanno attualmente? secondo Salvini, capisco la propaganda elettorale, ma sparare un 6 a zero è stata certamente una mossa sbagliata. Il 5 a 2, la quasi conquista della Toscana, il NO che stava prendendo piede… si sono dimostrate delle pie illusioni. NON ha vinto Zingaretti, ma la sola reale vincitrice è stata la Meloni; troppo poco per poter affermare che, il Paese vuole un cambiamento. Attualmente l’elettorale è volubile e con i (presunti) 207 + 37 miliardi di euri in arrivo, “l’elemosinificio” di stato potrebbe dirottare di molto l’elettorato verso il PD e, in parte su 5 Stelle, anche se in forte declino. Mai dire mai! Sogni futuri per il “Trio Aurora”, ma sogni anche per il PD. Toti e Zaia sono autonomi dal carrozzone dei partiti e non è detto che possano riservare qualche sorpresa nel bene o nel male. Cerchiamo di non ripetere i desiderata di Emilio Fede quando era rimasto senza bandierine azzurre da attaccare, ma a… Leggi il resto »

franco
franco
24 Settembre 2020, 8:47 8:47

La destra deve e dico DEVE affrontare con forza la questione dell’equilibrio istituzionale, a cominciare da Pdr e magistratura, e’ inqualificabile ed inamissibile, che la sinistra(minoranza del paese) da anni riesca puntualmente a piazzare SUOI uomini nella piu’ alta carica dello stato, con escamotage, di ogni genere proprio nel momento dell’elezione della carica, e riesca sempre a trovarsi al governo, per due anni, o con governi tecnici che guarda caso sono sempre da essa controllati. O la destra ne fa un punto fondamentale della propria direzione e COMBATTE nel merito ogni giorno senza tregua, o dimostra la propria supina inadeguatezza oramai da decenni, e ci metto pure il Berlusconi migliore. Altro capitolo il vergognoso caso magistratura, qua la cosa oramai e’ evidente, non sono piu’ sospetti o illazioni, la cosa e’ alla luce del sole!! Vi e’ un grave vulnus alla democrazia, e non bastano le limitate proteste di Salvini, che poi si ributta in campagna elettorale, o la vaghezza di Meloni o l’assurda omerta, omissioni del Cav (prima vittima insieme, ora, a Salvini) sul tema, tirare fuori le palle, o non se ne esce! Sveglia!

AndreaSalvadore
AndreaSalvadore
24 Settembre 2020, 4:19 4:19

Siamo affetti da una miopia fatale abbiamo un orizzonte di pochi centimetri di agitazione politica ma non vediamo che se non c’é un rilancio siamo friti. La storia degli ultimi tre secoli ha mostrato che il progresso e il peso specifico di un paese dipenede o meglio ha dipeso da una immediatamente precedente grande crescita dell’esportazione di beni accompagnata da un progresso tecnologico. Per l’Italia questo significa industrie grandi e abbandono dell’idea che piccole e medie imprese , necessarie dopo l’ultima guerra, perché non hanno solide basi finanziere e soccomberanno alla concorrenza straniera, abbiamo bisogno di grandi enti, una specie di corporazioni, per evitare il gocciolio di venditeed emigrazioni delle nostre imprese. Bisogna essere grandi e favorire la crescita di grandi industrie e grandi associazioni anche di piccole aziende. Parlare di eccellenze nazionali in piccolo o del passato é segno di menti atrfiate e sono la strada maestra di un paease fallito.

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