Politiche green

Il clima? Ecco le prove che è rimasto stabile

Se si esclude quello prodotto da eruzioni vulcaniche e da reazioni nucleari nel sottosuolo, il calore che riscalda la Terra proviene tutto dall’energia dal Sole. Che ci investe non come calore ma come energia radiante. Grosso modo metà della quale – la porzione visibile e ultravioletta – ha sue proprie funzioni, mentre l’altra metà – la quota di infrarosso – riscalda le acque che, ad ogni buon conto, coprono i due terzi della superficie terrestre. Queste evaporano, il vapore sale e, siccome la temperatura decresce di mezzo grado ogni cento metri, si raffredda, si condensa nelle nubi, e poi per gravità ricade a terra sotto forma di pioggia, neve o grandine che, a loro volta, rinfrescano il suolo e anche i mari che erano stati riscaldati dalla radiazione infrarossa. Questo ciclo che si perpetra da tempi immemorabili stabilizza l’intero clima del pianeta.

La radiazione solare diretta fa un’altra cosa: viene riflessa dalla superficie del pianeta come radiazione infrarossa e, invece che tornarsene in direzione dello spazio da dove era pervenuta, è assorbita da alcuni gas presenti nell’atmosfera – i gas serra. Questi la riemettono come tale in tutte le direzioni, mantenendo l’atmosfera più calda di quanto sarebbe stata senza i gas serra. Il fatto è che il principale gas serra in assoluto – anche fino al 75 per cento – è proprio il vapor d’acqua. Il contributo del gas serra che per importanza è successivo al vapor d’acqua – l’anidride carbonica, CO2 – è del 10 per cento. Inoltre, l’origine del 90 per cento della CO2 in atmosfera è naturale.

La temperatura del pianeta ha una variabilità temporale (tra i minimi dei periodi glaciali e i massimi di quelli interglaciali) che è dell’ordine di 10 gradi, ed ha una variabilità spaziale che è dell’ordine di 100 gradi (tra -50 ai poli e +50 all’equatore). Il fatto che in 150 anni vi sia stata una variazione di 1 grado significa una cosa sola: il clima è straordinariamente stabile. Che codesta variazione sia stata un riscaldamento, poco importa: tra il massimo del periodo caldo medievale e il minimo della piccola era glaciale la variazione fu un rinfrescamento – e di molto più che un grado. Quindi l’allarme non ha alcuna giustificazione razionale.

Il livello dei mari è stato misurato durante l’ultimo secolo, ed è aumentato al ritmo di 2 millimetri l’anno. Una parte di questo minuscolo misurato incremento è peraltro dovuto alla subsidenza del suolo piuttosto che per elevamento dell’acqua. E anche lo spessore dei ghiacci ai Poli è rimasto invariato negli ultimi 50 anni. Durante ogni estate, aree di ghiacci grandi come l’intera Australia si sciolgono ai Poli, ma si ricostituiscono durante ogni inverno. La CO2 non è un inquinante. Ad ogni respiro l’aria che inspiriamo ne contiene lo 0.04 per cento e quella che espiriamo ne contiene il 4 per cento. La CO2 è il cibo delle piante: il tessuto vegetale si forma per sintesi clorofilliana da acqua, CO2 e radiazione solare.

L’unico vero problema da tenere sotto controllo durante la combustione dei combustibili fossili è accertarsi che la combustione sia completa, in modo da ridurre le sostanze inquinanti. Per il resto, dobbiamo essere grati a Dio di vivere in quella che possiamo chiamare età del petrolio, e non in quella della pietra o del ferro.

Insomma, alcuni governi del mondo stanno ascoltando quei geni sedicenti scienziati secondo cui il clima sulla Terra sarebbe governato dall’1 per cento dei gas serra. Come se non esistesse né il restante 99 per cento né le altre decine di cause che governano il clima, a cominciare dall’attività solare. Così come l’ho appena raccontata, la scelta di codesti governanti farebbe ridere a crepapelle. Ma le risate diventano subito lacrime amare non appena osserviamo che questo minuscola aggiunta di gas serra è dovuto a quasi il 90 per cento della energia che l’umanità usa per la propria sussistenza: ridurre, anche di poco, le nostre emissioni significa, per molti, morire nel senso letterale del termine, per povertà e per fame.

Chi si propone di ridurre – o, peggio, azzerare – l’uso di carbone, petrolio e gas, vuole soltanto il nostro male. Se si presenta alle elezioni, non votatelo!

Franco Battaglia, 11 agosto 2022

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