Giustizia

Il delirio di Gratteri: “Droga e alcol test a chi governa”

L’introduzione dei test psicoattitudinali per i magistrati non è piaciuta granchè al procuratore di Napoli: ecco la sua sparata

gratteri test magistrati © sergeitokmakov e Uniconlabs tramite Canva.com

La riforma della giustizia firmata Carlo Nordio non guarda in faccia nessuno, lo sappiamo. Non è un caso che molti, sinistra in primis, stiano protestando per la rivoluzione del Guardasigilli. L’ultimo scontro è legato al via libera ai test psicoattitudinali per l’accesso alla professione dei magistrati dal 2026, sulla scia dei cosiddetti “Minnesota”, per valutare la personalità dei candidati. L’Anm non ha perso tempo per biasimare la scelta di Nordio, ma l’attacco frontale è arrivato da Napoli, dal procuratore Nicola Gratteri.

Noto per le sue posizioni anti-governo, Gratteri è intervenuto a margine di una conferenza stampa e ha stroncato senza mezzi termini l’introduzione dei test psicoattitudinali: “I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della Pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica”. Ma non solo. Il procuratore partenopeo affiancherebbe anche narco e alcol test perché “chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati ma è anche ricattabile”. Delirio allo stato puro.

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La provocazione di Gratteri difficilmente troverà risposte da Nordio o da altri rappresentanti del governo. Il j’accuse strumentale del procuratore di Napoli non merita ulteriore visibilità, considerando la qualità dei contenuti: “Facciamo anche il narco test perché, chi é sotto l’effetto di cocaina, può fare ragionamenti alterati o prendere decisioni frutto di ricatti. Dato che ci troviamo, facciamo anche l’alcol test perché chi magari quel giorno è ubriaco può dire delle cose che possono condizionare l’opinione pubblica in modo negativo”.

Certamente più serio ma non meno assurdo è l’intervento dell’Anm, che da mesi rappresenta la vera opposizione al governo Meloni. il presidente Giuseppe Santalucia ha affermato che i testi psicoattitudinali per i magistrati “non servono a nulla, anzi è solamente propaganda”. La dispensa per infermità anche psichica “esiste nel nostro ordinamento da tempo immemorabile, da una legge del 1946. Se ci sono casi di squilibrio patologico si interviene, ma il ministro della Giustizia ha già un potere di vigilanza e ha gli strumenti per intervenire in questi casi – ha aggiunto – Se poi si vuole controllare altro che non sia la patologia psicologica, ma il modo di essere, l’espressione di una personalità che non piace, questo è arbitrio”.

Massimo Balsamo, 27 marzo 2024

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