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Il Festival pro-Palestina: blitz anti-Israele a Sanremo

Sulla Costa Smeralda due cartelli anti-israeliani. E poi Ghali fa il suo solito show: “Stop genocidio”

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Dopo gli appelli di Dargen D’Amico. Dopo i ripetuti e inutili appelli alla pace e il richiamo ai “bambini in ospedale stesi sul pavimento perché non c’è elettricità”, ora al Festival di Sanremo fanno capolino anche i cartelli pro Palestina. Manco fossimo ad una manifestazione di Potere al Popolo.

Verso le 23.30, come da copione, Amadeus ha dato la linea al palco sulla nave di Costa Smeralda in rada di fronte a Sanremo. Atteso sul palco Tedua che ha tenuto il suo show. Alle sue spalle, però, il pubblico ha mostrato un cartello inequivocabile. Anzi, tre: nel primo la bandiera della Palestina e nel secondo la scritta “Stop Genocide”, con un chiaro riferimento al conflitto in corso nella Striscia di Gaza; dall’altro lato del palco il richiamo a un “cessate il fuoco”. Tutto organizzato dallo stesso Tedua? Mistero. Di certo a fine performance il cantante ha ringraziato “tutti i partecipanti” e poi ha urlato “la vostra sicurezza non si trasformi in arroganza”, in quello che pare un riferimento alla risposta militare di Tel Aviv dopo il massacro del 7 ottobre scorso.

Il palco galleggiante sulla Costa Crociere è diventato una sorta di incubo per la Rai. Anno scorso Fedez strappò in diretta la fotografia di un viceministro del governo Meloni, Galeazzo Bignami. E quest’anno la guerra in Israele.

All’Ariston è poi arrivato il turno di Ghali, che ovviamente non poteva mica essere da meno. Già nei giorni scorsi il presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, aveva criticato la canzone “Casa mia” di Ghali Amdouni eseguita durante la prima sera del Festival. “Non possiamo accettare che nella nostra Italia, nel paese dei nipoti di quanti hanno stilato le Leggi Razziali, si possa spacciare una tale propaganda antisraeliana, in prima serata, sulla televisione pubblica”, aveva detto Meghnagi. Oggi è andata anche peggio: Ghali, dopo la sua esibizione rivedibile, ha chiesto all’alieno che lo accompagna se avesse qualcosa da dire e poi il cantante ha “tradotto” con un urlo: stop genocidio.

Articolo in aggiornamento