Politica

Il geometra al governo vuol vietare a Djokovic di giocare - Seconda parte

Il serbo potrebbe partecipare agli Internazionali di Roma. Ma i politici alzano le barricate

Ora Draghi tolga le restrizioni

Ecco, qui scatta il problema del decaduto Draghi: credeva di fare quello che voleva e non si rendeva conto di finire inghiottito nelle deliranti opzioni dei suoi sottoposti, anche se lui li definirebbe inferiori, come il marchese conte Barambani. E questi suoi cari inferiori sono personaggi tutti da studiare, reparto alienazione: virologi che profetizzano tremila morti al giorno a febbraio (vero, Abrignani?), ministri più belli che competenti, consiglieri e consigliori che pretendono il lasciapassare vaccinale a vita (vero, Ricciardi?), luminari alla Locatelli che ringhiano, palesemente angosciati, “Non deve passare il messaggio della libertà”.

Adesso Draghi, che più esclude di candidarsi e più pensa solo a quello, sta in un cul de sac: vorrebbe togliere tutta quella oscena mercanzia delle restrizioni, le proibizioni, le procedure malate, i divieti carogna, gli obblighi maligni, insomma vorrebbe, probabilmente solo in apparenza, perché l’uomo ormai l’hanno fiutato tutti, sbaraccare un po’ il regime: ma non glielo fanno fare. Un supertecnico secreto dall’élite finanziaria mondiale in ostaggio di un geometra di La Spezia: questa è l’Italia, altro che grande reset, qui siamo sempre ai piccoli squallori di pessimo gusto, tutto il resto è gomblotto.

La sparata di Gasparri

Post scriptum: a dar manforte al geom. Costa è il senatore Gasparri, diplomato al liceo Tasso di Roma, un altro del quale ci si chiede il senso da una quarantina d’anni: “Djokovic se ne può stare anche a casa. Un campione se vuole essere davvero tale deve essere un esempio di rispetto delle regole. Chi dovesse difenderne le bizzarrie (sic!) andrebbe censurato (sic!). Soprattutto se fa parte del governo che ha fatto di prevenzione e rispetto delle regole una bandiera”. Basterebbe considerare che una regola è difesa da Gasparri per suscitare l’obbligo etico, sociale e civile di violarla.

Max Del Papa, 19 febbraio 2022

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