Chiesa

Il giallo della macchia sul viso. Qualcosa non torna sulla morte del Papa

Dopo l’annuncio del decesso di Francesco, la Sede Vacante era già stata aperta. Cosa hanno sigillato, allora, il Camerlengo e i suoi collaboratori?

Papa macchia

Dies magna et amara valde’, una giornata memorabile e molto amara, esclama il ‘Libera me, Domine’, la preghiera recitata accanto alla bara di un defunto, al momento dell’assoluzione. In realtà, il 21 aprile in Vaticano è stato un giorno non tanto fantastico quanto assai fantasioso.

Quando, verso le dieci del mattino, il cardinale Farrell, in veste di Camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha annunciato la morte di Papa Francesco, la Sede Vacante era in realtà già stata aperta: la formale constatazione del decesso di Jorge Mario Bergoglio era avvenuta, e con essa il passaggio del munus petrinum, del potere papale, al Collegio dei Cardinali. Correttamente, di conseguenza, il cardinale Re, decano del Sacro Collegio, aveva già emesso la lettera di convocazione alle Congregazioni Generali per tutti i suoi confratelli.

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Quindi, in teoria, quanto previsto dalle norme canoniche era già stato assolto: rottura dell’Anello del Pescatore (il sigillo papale), chiusura ermetica degli ambienti dove aveva vissuto e lavorato Papa Francesco, onde evitare trafugamenti di oggetti e documenti. Poi, contrordine: la dichiarazione della sede vacante, con relativa firma dell’atto notarile, viene annunciata per le ore 20. Viene pubblicato il certificato di morte, che la fissa alle ore 7:35 del mattino, ma una vistosa macchia ipostatica sul lato destro del viso del Pontefice suggerisce un momento ben diverso, risalente a molte ore prima.

E allora, cosa vanno a sigillare il Camerlengo e i suoi collaboratori? L’appartamento del Palazzo Apostolico, dove Papa Francesco non ha mai messo piede, pieno di vecchi mobili e numerose macchie di umidità. La scena è suggestiva, certo, ma impone un dubbio non da poco: non è che gli uomini della comunicazione vaticana abbiano venduto i diritti di queste sceneggiate a qualcuno? E l’estrema unzione… ? Non viene citata.

Luigi Bisignani, Il Tempo, 23 aprile 2025

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