Vigilia dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Ed ecco la novità che ci saremmo volentieri risparmiati: il delitto di femminicidio. Non è la trovata sorprendente di qualche esponente di sinistra, ma quanto previsto dal disegno di legge all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, convocato oggi pomeriggio alle ore 17.00. Il testo prevede l’“introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”. Il provvedimento presentato dai ministeri di Giustizia, Interno, Famiglia e Riforme istituzionali, è l’unico punto all’ordine del giorno, oltre a leggi regionali e varie ed eventuali.
Per carità, l’iniziativa è lodevole e potrebbe anche strappare qualche applausi. Ma ha senso introdurre questo nuovo intervento normativo? Difficile stabilirlo con certezza, ma sicuramente non ci troviamo di fronte ad alcuna emergenza o urgenza. Anzi. Anche perché parliamoci chiaro: l’ultima stretta è arrivata poco tempo fa con l’approvazione della legge firmata dai ministri Roccella, Nordio e Valditara con cui erano state rafforzate le misure cautelari: il braccialetto elettronico, il distanziamento fissato a 500 metri – non solo dall’abitazione della vittima ma anche nei luoghi che abitualmente frequenta – l’ammonimento e l’arresto in flagranza differita con la produzione di video e foto.
L’intervento sopra citato era mirato per tagliare i tempi di tutte le fasi dei procedimenti, anche in base a quanto stabilito da alcune condanne firmate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. In base alla recente stretta, sono ora previsti 30 giorni per il pubblico ministero per poter valutare il rischio e decidere la necessità delle misure cautelari, e altri 30 giorni perché il giudice possa poi metterle in atto. Ma non è tutto: secondo quanto previsto, la vittima o i suoi eredi in stato di bisogno possono chiedere una provvisionale sulla liquidazione definitiva dell’indennizzo proprio per consentire a chi è stato offeso di non dover attendere la fine dell’iter giudiziario.
Leggi anche:
Ma non è tutto. C’è anche un altro motivo che porterebbe a pensare che l’introduzione del delitto di femmicidio ha poco senso. Parliamo dei numeri: la recente analisi della Polizia di Stato non ha lasciato grandi margini di interpretazione, il fenomeno è in calo e non esiste alcuna emergenza. Entrando nel dettaglio dell’approfondimento delle forze dell’ordine sul trend di omicidi, il numero di donne assassinate è in netto ribasso e la motivazione passionale provoca appena il 5 per cento dei delitti.
Sia chiaro: anche solo un femminicidio è un femminicidio di troppo ed è una tragedia da evitare in ogni modo. Ma l’analisi dal titolo “Omicidi volontari consumati in Italia” firmata dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale con riferimento al decennio 2015-2024 parla chiaro. Basata su un ampio archivio di dati e su informazioni raccolte a livello locale, presso commissariati e caserme dei Carabinieri, la ricerca segnala una flessione del 22% degli omicidi che hanno avuto come vittime donne. I femminicidi sono passati da 145 nel 2015 a 113 nel 2024. Pur essendo ancora troppi, questi numeri mostrano una diminuzione costante. Gli analisti osservano che, sebbene gli omicidi di uomini seguano un andamento simile alla riduzione complessiva, quelli che vedono come vittime le donne seguono una traiettoria autonoma, più altalenante ma con una chiara discesa negli ultimi due anni. Nel 2022, infatti, le donne uccise erano 130, mentre nel 2024 si sono ridotte a 113. Degli omicidi di donne, 99 si sono verificati nell’ambito familiare o affettivo nel 2024, contro i 106 del 2022. Gli omicidi commessi da partner o ex partner sono rimasti stabili, con 61 casi nel 2024.
Infine, l’analisi dei moventi per gli omicidi commessi nel biennio 2023-2024 ha rivelato che nel 2024 il 49% degli omicidi è stato causato da litigi degenerati (rispetto al 45% nel 2023), mentre solo il 5% è stato il risultato di motivi passionali (un calo rispetto all’11% del 2023). La percentuale degli omicidi compiuti per pietà è rimasta stabile al 3% in entrambi gli anni esaminati. Ripetiamo: ha senso introdurre il delitto di femminicidio?
Franco Lodige, 7 marzo 2025
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).