Il Gruppo FS Italiane potenzia e modernizza la linea Palermo-Catania-Messina. Una “cura del ferro” fondamentale per il trasporto passeggeri e la logistica delle merci della Sicilia, dove sono complessivamente attese opere ferroviarie per 21 miliardi, e per l’intero Mezzogiorno d’Italia. L’ultimo passo in avanti in ordine di tempo è stato compiuto la scorsa settimana, con l’avvio del cantiere per realizzare il raddoppio della tratta Taormina-Fiumefreddo, appunto sulla Catania-Messina. Si tratta di 43 chilometri di tracciato a doppio binario, di cui circa 37 in sotterranea e in variante rispetto alla situazione attuale. Investimento previsto 2,25 miliardi.
Ferraris: “Oltre 7mila nuovi posti di lavoro”
Il potenziamento infrastrutturale in corso in Sicilia assicurerà “notevoli opportunità di crescita” al territorio e al suo tessuto socio-economico, anche grazie alla creazione di “oltre 7mila posti di lavoro” tra diretto e indotto, ha osservato l’amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris in occasione della cerimonia di avvio. Si tratta di “11 miliardi di investimento complessivo sulla Palermo – Catania, di cui oltre 2,2 miliardi tra Giampilieri e Fiumefreddo”, ha ricordato il top manager delle Ferrovie dello Stato soffermandosi sulla complessità ingegneristica del progetto, viste anche la stazione interrata di Taormina e il viadotto di un chilometro sulle gole dell’Alcantara. Oltre a Ferraris, a tagliare il nastro del cantiere sono stati il ministro per le Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, il commissario straordinario dell’opera, Filippo Palazzo e l’ad di Webuild Pietro Salini. Un’ulteriore dimostrazione della rilevanza strategica della infrastruttura anche in un’ottica ambientale e di decarbonizzazione, dato che il treno è il più green di tutti mezzi di trasporto.
Tagliati i tempi di percorrenza
Il collegamento Palermo – Catania – Messina rientra infatti nel corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo e si raccorderebbe quindi anche con opere iconiche come il Ponte sullo Stretto, di cui il governo ha deciso di rilanciare la fattibilità. Prospettive future a parte, i soli lavori già decisi dal Gruppo FS sui binari siciliani, finanziati anche i fondi del Pnrr, permetteranno sia di ridurre di 60 minuti i tempi di percorrenza tra Palermo e Catania, di 30 minuti quelli tra Messina e Catania a tutto beneficio di passeggeri e merci. Diverrà inoltre possibile far circolare i convogli cargo a standard europeo che hanno un peso e una lunghezza maggiore rispetto ai limiti massimi attuali. I lavori saranno realizzati da un raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Webuild e che comprende Pizzarotti, mentre la direzione sarà seguita direttamente da Italferr, che fa parte del Polo Infrastrutture del Gruppo FS.
I “Cantieri parlanti” e l’infopoint di Messina
Tutti gli interventi saranno improntati alla massima trasparenza e al costante dialogo con il territorio grazie al progetto “Cantieri parlanti”: una idea pesata dal Gruppo FS proprio per condividere – sia online sia tramite appositi panelli – il progresso dei lavori e illustrare i vantaggi delle opere alle comunità locali. Con lo stesso obiettivo Ferrovie realizzato l’infopoint a Messina presso Palazzo Zanca per illustrare tutti gli investimenti sull’isola di RFI e Italferr, a cui seguirà presto un secondo infopoint presso la stazione centrale di Palermo.
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