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Il mistero dei campi d’emergenza del governo - Seconda parte

Dopo il mio pezzo sui filmati che illustrano certa tracotanza delle forze dell’ordine, a quanto pare sempre più diffusa, ho ricevuto, come è normale, non pochi attacchi: tutti da sinistra, dal variopinto arcipelago che, di generazione in generazione, si passa il testimone della rivoluzione permanente, della sovversione contro la “sbirraglia” al soldo del regime. Con la differenza che, in questo caso, la “sbirraglia” viene pienamente legittimata e la forca va a chi denuncia i soprusi.

Si toccano vette di surrealismo con gente che scomoda i soliti fantasmi di Genova 2001, di Carlo Giuliani, del movimento noglobal e conclude per la piena adesione alla forza, più o meno autoritaria, dello Stato contro i ribelli e i dissidenti. Come sempre, è tutta questione di prospettiva: quando il regime è del colore preferito, non sussistono più soprusi ma solo il dovere di obbedire, teorizzato da guitti, istrioni, testimonial sovvenzionati in varia misura dai partiti di regime.

Si nasce antagonisti e si muore collaborazionisti, pronti a segnalare chi sgarra perché venga spedito seduta stante nei container di Stato.

Max Del Papa, 5 aprile 2021

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