I primi sei mesi dell’anno hanno visto una ritrovata luna di miele tra Borse e investitori ma, ancora di più dopo la crisi del big immobiliare cinese Evergrande, il quadro macroeconomico resta incerto, alla costante ricerca di un equilibrio. Quasi fosse una sensibile bilancia su cui opposti piatti si impilano e poi sono altrettanto rapidamente rimossi fattori positivi (come il fatto che la zona euro abbia evitato la recessione tecnica) e di preoccupazione. Questi ultimi ancora in gran parte connessi al rialzo dei tassi da parte delle banche centrali per domare l’inflazione anche a rischio di bloccare la ripresa: di qualche settimana fa la decisione di Fitch di togliere la tripla A agli Stati Uniti.
Oltre 600 aziende già supportate da Banca Generali
Un orizzonte mutevole, difficile da interpretare, con cui devono fare i conti anche le imprese del made in Italy proprio mentre sono chiamate a un extra sforzo per individuare nuovi percorsi di sviluppo. Ecco perché occorre una visione d’insieme, che abbracci non solo le esigenze patrimoniali delle famiglie ma anche quelle delle imprese che infatti in numero sempre più consistente si stanno rivolgendo agli specialisti del private banking. “Nell’ultimo biennio abbiamo supportato oltre 600 aziende nell’orientarsi verso un percorso di valorizzazione del patrimonio d’impresa”, spiega Maria Ameli, Responsabile del Corporate, Real Estate e Art Advisory di Banca Generali. “Il nodo della continuità generazionale rappresenta uno dei momenti più difficili per l’imprenditore, così come la decisione su un potenziale socio o l’ingresso di capitali finanziari per guidare le ambizioni di crescita. In tutti questi frangenti sta emergendo forte il bisogno di confrontarsi con una realtà come la nostra che ha il vantaggio di porre al centro il focus sul patrimonio e la sua protezione nel tempo. Non vi sono dunque conflitti d’interesse nella ricerca di potenziali soluzioni e questo viene percepito come un elemento di grande valore”, aggiunge la manager della banca del Leone.
Un approccio a tutto tondo sul patrimonio
La divisione Wealth Management di Banca Generali mette a disposizione della clientela una gamma completa di prodotti e servizi per tutti gli asset che compongono il patrimonio. Un approccio, quindi, “olistico” che spazia dalla Borsa agli asset aziendali, dai beni immobiliari a quelli artistici nel caso occorra una valutazione, dalla protezione alla trasmissione del patrimonio. Il team di Corporate Advisory affianca inoltre gli imprenditori nei momenti di discontinuità aziendale, supportandoli sia nelle operazioni di finanza straordinaria (come fusioni e acquisizioni, private equity, quotazione in Borsa o prestiti obbligazionari) sia nella gestione del debito.
Servizi esclusivi prima riservati solo ai big
Una formula di successo che, proprio grazie a soluzioni sempre più personalizzate, ha permesso alla società guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa di più che triplicare le masse nell’ultimo decennio, salite da 25 a 86 miliardi. Il modello adottato è ad “architettura aperta”: l’istituto cura quindi in prima persona la nascita dell’operazione e ne monitora l’esecuzione con i migliori operatori specializzati. Si tratta di partnership esclusive, grazie alle quali i consulenti Banca Generali riescono a mettere a disposizione dei clienti un bouquet di soluzioni finora prerogativa dei grandi investitori istituzionali. Ne sono un esempio il lavoro di due diligence per le operazioni straordinarie e le valutazioni sul benchmarking di settore o ancora il lavoro di ricerca di partner industriali o fondi interessati a investire. “Oggi più che mai le imprese sentono la necessità di affiancamento da parte di professionisti non solamente sulla componente di gestione della tesoreria aziendale, ma anche con finalità di conoscere le opportunità dell’innovazione tecnologica e le dinamiche delle best practice di governance e sostenibilità, per rendersi ancora più competitivi agli occhi del mercato”, spiega Ameli: “Il nostro ruolo – conclude – diventa quindi non più solo quello di accompagnare nel percorso di protezione di quanto accumulato da una vita il cliente e la sua famiglia, ma di aiutarlo a compiere i passi più importanti verso quell’obiettivo di crescita sostenibile che ne garantisce la competitività nel futuro”.
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