Commenti all'articolo Il reportage/3. L’Albania e il caos elezioni

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Elisabetta
Elisabetta
27 Novembre 2019, 12:52 12:52

Non mi sono chiari molti passaggi, ma vado a fiuto.
Gli albanesi con cui mi sono interfacciata somigliano molto ai nostri meridonali ( sono anche terrona non solo italiana).Per una parte dei rumeni gli albanesi rappresentano una psecie primitiva, la descrizione che ricordo meglio era:” fiumi di bambini che si aggiravano per le strade e piazze giocando” come a voler dire che vivevano e crescevano allo stato brado.
Mi stò riferendo ad una descrizione del periodo poco dopo la caduta di Ceausescu, quando i rumeni costretti a uscire dai confini della romania per trovare, tetto, piatto e letto, tentavano anche l’albania.
I paesi lasciati senza controllo dopo il regime russo sono diventanti per la maggior parte terre di nessuno o meglioi terre ad ampio spazio di sistemi corruttivi di conseguenza corrotti.
Presumo che come accadde per il post guerra italiano, ( USA in accordo con le mafie italiane) anche i paesi dell’ex Unione Sovietica e limitrofi abbiano avuto simil sorte; Comuni, Regioni, Province, ove si insediarono ex galeotti spacciatisi per prigionieri del regime poichè partigiani ( pochi erano effettivamente persone che lottavano contro il fascismo molti solo truffatori, ladri e assassini non per motivi di partito) e piccoli, grandi mafiosi.
Il resto è conseguenza.
Buona giornata Dr. Giubilei.

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