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Il trucco dell'”ultimo sforzo” - Seconda parte

Fra l’altro, anche ammesso che il Covid scompaia fra qualche mese, come tutti ci auguriamo, chi ci assicura che altre emergenze, dello stesso e di altri tipi, presto non insorgano e rendano ancora più impellente lo stato di eccezione? E se il green pass ha una funzione anche di controllo, e in questo senso di prevenzione, siamo sicuri che esso non diventi presto definitivo, una sorta di seconda carta d’identità che, per fermare in anticipo terroristi, malintenzionati e virus di ogni tipo, permette di sapere tutto, ma proprio tutto, di noi? Se questa fosca previsione si avverasse, l’”ultimo sforzo” chiestoci per il green pass, sarebbe davvero l’ultimo ma in ben altro senso rispetto a quello a cui pensava la Gelmini.

Ripeto quello che ho detto già in altre occasioni: io non ho una soluzione, ma solo tanti dubbi. Proprio per questo, non perché tema l’avvento di improbabili “totalitarismi sanitocratici”, sono preoccupato. C’è troppa superficialità in giro, e anche troppa sicumera, dall’una e dall’altra parte: troppa poca volontà di porsi domande. Di porre la questione da un punto di vista un po’ più elevato rispetto a quello predominante nella media lasse intellettuale.

Corrado Ocone, 8 agosto 2021

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