Esteri

“Ilaria Salis in catene”: perché l’Ungheria ce l’ha con la detenuta italiana

Ilaria Salis

Nessuna persona soggetta a indagine deve essere trattata come un cane. Questo sia ben chiaro sin dall’ inizio. Vorrei tuttavia ricordare alcuni elementi, di cui mi parrebbe importante tener conto.

Nell’ottobre 2023 la Procura generale di Budapest ha annunciato in un comunicato di aver sporto denuncia contro tre cittadini stranieri che, secondo l’accusa, avrebbero partecipato come membri di un’organizzazione politica ad attentati a Budapest avvenuti nel febbraio 2023, per un totale di 9 vittime di aggressione violenta.

Secondo l’accusa, un tedesco – ricercato in Germania con emissione di mandato d’arresto europeo – insieme alla sua compagna, a partire dal 2017 avrebbe creato a Lipsia questa organizzazione politica con finalità criminali, di cui sarebbe entrata a far parte anche Ilaria Salis. La Procura metropolitana accusa la donna italiana del delitto di tentata lesione personale con pericolo di vita commessa in quanto membro di tale un’organizzazione, mentre l’uomo tedesco e la donna di nazionalità tedesca vengono accusati del reato di partecipazione ad un’organizzazione politica con fini criminali.

La Procura Generale di Budapest propone inoltre di emettere mandati di arresto europei e internazionali nei confronti di altre 14 persone coinvolte nel caso (2 italiani, 1 albanese, 1 siriano e 10 cittadini tedeschi). I membri di tale organizzazione avrebbero convenuto che la lotta ideologica contro simpatizzanti di estrema destra dovrebbe essere condotta con violenza. Di conseguenza, hanno accettato di effettuare attacchi organizzati contro vittime di loro scelta, identificate o ritenute simpatizzanti di estrema destra. Il loro obiettivo era quello di causare ferite gravi alle vittime.

Tra il 9 e l’11 febbraio 2023 a Budapest si sono verificati complessivamente cinque attentati, nei quali sono rimaste ferite complessivamente nove persone. Il primo attacco è avvenuto su un treno alla stazione ferroviaria di Nyugati, il secondo a Fővám tér, il terzo e il quarto attacco il 10 febbraio a Gazdagréti tér e Bank utca, e il quinto l’11 febbraio a Mikó utca nel 1° distretto. Tra le vittime c’erano cittadini ungheresi e stranieri. Sei di loro hanno riportato ferite gravi, tre hanno riportato ferite lievi. Tra gli autori degli attentati secondo la Procura metropolitana ci sarebbe anche Ilaria Salis. Vale sempre il principio che ogni imputato è considerato innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata, ma l’accusa è pesante.

Ora, la mia impressione è che si voglia montare un caso contro Orbán e il presunto autoritarismo vigente in Ungheria, in un momento in cui il Primo ministro ungherese si sta opponendo con tutte le sue forze ad un nuovo invio di armi in Ucraina e la Ue minaccia ritorsioni contro il popolo ungherese. Ma di tutto questo nei giornali italiani non c’è traccia.

Paolo Becchi, 29 gennaio 2024

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