Giustizia

Ilva, un altro fiasco dei pm - Seconda parte

2. La seconda questione, legata alla prima, riguarda la credibilità dell’accusa. Non della magistratura, ma delle Procure. A quanto ci risulta nessuno ha tolto incarichi a Laghi. Impossibilitato dall’arresto, avrà avuto, c’è da immaginare, un legittimo impedimento nel partecipare a consigli o organi di vigilanza. Ma nessuno dei suoi committenti gli ha revocato l’incarico. Certo per la sua storia professionale. C’è però un elemento aggiuntivo: ci si fida sempre meno delle roboanti richieste e indagini delle procure e sempre più si sconta che esse poi possano finire nel nulla. Una magistratura che perda, nella sua accusa, credibilità è un danno per il sistema, ma anche, evidentemente, una protezione dai suoi errori e abusi.

Ps. Incredibile la storia della Loggia Ungheria a proposito degli altri veleni chez Amara. Ora in mano ad un serio magistrato, come Cantone, non si riesce bene a capire come mai l’unico indagato (sarà sicuramente, come si dice a sua tutela) che sia stato esposto al pubblico ludibrio della stampa, sia Luigi Bisignani. Dentro alla fantomatica loggia ci sono ex ministri, sacerdoti, poliziotti, carabinieri, finanzieri, prefetti, ma sui giornali c’è solo Bisignani. Che sia davvero l’unico indagato, o per gli altri non c’è titolo che tenga?

Nicola Porro, Il Giornale 23 ottobre 2021

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