Appunti sudamericani

Incubo Biden in vista del voto: i sondaggi che lo preoccupano

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In una mossa senza precedenti, Usaid dona 2 milioni di dollari a Cuba

L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il ramo del governo che mobilita gli aiuti umanitari in tutto il mondo ma che le autorità cubane hanno sempre accusato di essere un surrogato della Cia, sta compiendo il passo senza precedenti di fornire 2 milioni di dollari per aiutare le vittime dell’uragano Ian, che ha danneggiato più di 100.000 case nella parte occidentale dell’isola. Non solo la dittatura deve avere cambiato idea ma ha pure ringraziato.

Cile: 50 arresti e una trentina di feriti in Cile nel terzo anniversario delle proteste

Ieri pesanti scontri a Santiago. Migliaia di studenti ieri si sono riunite nei pressi di Piazza Baquedano, epicentro delle manifestazioni e ribattezzata “Piazza della Dignità” durante la sollevazione di 3 anni fa. Il limbo politico in cui si trova oggi il Paese si è riflesso anche nello strano martedì vissuto dai cileni: le scuole di Santiago rimaste chiuse hanno offerto lezioni telematiche, uffici e negozi hanno tirato giù le serrande prima e l’ora di punta per i trasporti, il ritorno a casa, è stato anticipato alle tre del pomeriggio. Tutto questo nel timore che il centro della capitale potesse tornare a essere teatro di violenze. Il governo ha dispiegato 25.000 agenti di sicurezza.

Carlos Peña, rettore dell’Università Diego Portales e noto analista, ha recentemente rilasciato un’intervista esplosiva al quotidiano La Tercera in cui ha messo in discussione la narrazione dominante su quanto accaduto negli ultimi tre anni in Cile. Secondo lui, ampi strati delle classi medio-basse del Paese “hanno migliorato radicalmente le loro vite e sono orgogliosi di averlo fatto” in questi vituperati ultimi 30 anni. Ma la nazione non se la passa bene, aggiunge. “Il Cile è diventato un disastro. Non so perché non lo vedano. Gruppi che si contendono il monopolio della forza nel Sud contro lo Stato. Gruppi di immigrati per i quali non esiste polizia. Non è questo il modo per sostenere un Paese”.

I democratici perderanno le elezioni del prossimo 8 novembre a causa degli ispanici?

Nel 2020 Trump aveva ottenuto il 38% del voto ispanico a livello nazionale, rispetto al 28% del 2016, secondo uno studio del think tank Pew Center che ha verificato i singoli voti ed è considerato più affidabile degli exit poll. In Florida, la quota di Trump era salita al 46% dal 35% e in Texas al 41% dal 31%. Nelle ultime settimane i sondaggi suggeriscono che le tendenze degli ultimi anni sono destinate a continuare anche il prossimo 8 novembre.

Paolo Manzo, 20 ottobre 2022

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