Politiche green

Ipocrisia Ue: impone il green, ma “sposta” il Parlamento su 8 tir inquinanti

L’Unione Europea fissata con case “verdi” e auto elettrica. Ma a Bruxelles producono C02 a gogo

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Avete capito bene: l’Unione Europea si appresta a dirci quali auto comprare, quanta C02 produrre, come ristrutturare casa, però intanto non ha classificazioni energetiche degne di questo nome per i suoi palazzi, non investe sui pannelli solari, non co-genera energia, non ha pompe di calore e soprattutto sposta inutilmente avanti e indietro i suoi parlamentari solo per giustificare l’esistenza delle sue sedi, una a Bruxelles e l’altra a Strasburgo.

Per approfondire

La follia europea è stata scovata ieri da Quarta Repubblica in un servizio a dir poco incredibile. Partiamo da qui: oggi l’Ue voterà la direttiva che dovrebbe costringere i proprietari di immobili in tutta l’Europa a ristrutturare casa per migliorare l’efficienza energetica. Bene. Peccato che l’Europarlamento di Bruxelles tutto sia tranne che green. Lo dice la certificazione: classe energetica E, bassina, senza pannelli solari né pompe di calore. Senza considerare che passeggiando dentro i corridoi del potere europeo si può notare come – benché non ci sia nessuno a occupare le sale delle commissioni – tutte le luci siano accese, comprese quelle degli uffici dei partiti “verdi”.

Ma la cosa più incredibile riguarda il trasferimento mensile di tutto questo ambaradan. Come noto, l’Europarlamento ha due sedi: una, con le commissioni, a Bruxelles; e l’altra, per l’assemblea plenaria, a Strasburgo. Sono 430 chilometri di distanza. Ogni mese gli eurodeputati devono riempire uno scatolone con i documenti da trasferire (alla faccia della digitalizzazione) che i fattorini passano a ritirare fuori dagli uffici, caricano su otto inquinantissimi camion e li portano a Strasburgo. E poi viceversa. Il tutto, come calcolato dalla Corte dei conti europea, costa qualcosa come 109 milioni di euro e produce 19mila tonnellate di Co2. L’ipocrisia più totale.

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