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Israele uccide il capo della Jihad islamica. Che spara missili contro i civili

L’Idf ha ucciso Baha Abu al-Ata in un’azione preventiva di antiterrorismo, secondo informazioni dei servizi segreti l’uomo stava preparando attacchi “imminenti” su ordine dell’Iran. Le sirene di allarme sono suonate inizialmente, e fin dalle prime ore dell’alba, nel sud del paese e poi, a seguire, fino a Tel Aviv. Su ordine delle autorità militari sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado mentre l’esercito si sta preparando a un nuovo round di combattimenti.

Israel Defence Force ha dichiarato di aver effettuato uno bombardamento mirato contro l’edificio in cui si trovava Baha Abu al-Ata nella zona di Shejaiya nella città di Gaza.

In un comunicato la Jihad islamica ha affermato che Abu al-Ata, 42 anni, è stato coinvolto in “un atto eroico” quando è stato assassinato, cosa non vera, è stato sorpreso nel sonno

In un primo momento il ministero della Sanità di Gaza aveva comunicato che un uomo e una donna sono stati uccisi in un attacco aereo in una casa e che altre due persone erano rimaste ferite senza comunicare i nomi delle vittime che erano appunto Abu al-Ata e la moglie.

Abu al-Ata sapeva di essere nel mirino perché oltre ad essere il capo del ramo dell’ala militare nord di Gaza della Jihad islamica, era anche considerato responsabile di numerosi attacchi missilistici sul paese ed era anche considerato una “bomba a orologeria” che stava preparando per nuovi attacchi contro Israele, tra cui piani per eseguire attacchi da cecchino, inviare cellule di terroristi attraverso il confine e pianificare attacchi con droni e lanci dei nuovi razzi che proprio la Jihad islamica ha recentemente ricevuto dall’Iran.

L’azione è avvenuta a distanza di pochissimi giorni dalla nomina di Naftali Bennett come Ministro della Difesa e che ogni particolare dell’assassinio mirato è stato approvato dal primo ministro Benjamin Netanyahu che è stato Ministro della Difesa ad interim per quasi un anno.

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