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Jimmy Carter, il peggior presidente di sempre

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Ieri è morto Jimmy Carter a 100 anni. I giornali italiani lo hanno celebrato, ma è stato il peggior Presidente degli Stati Uniti per la sua assurda condotta economica e la sua imbarazzante politica estera.

Dopo di lui ci fu il decennio straordinario di Ronald Reagan, quindi insomma ogni liberale pensa che per l’eterogenesi dei fini il male portato da Carter abbia prodotto quello straordinario processo di liberalizzazione dei mercati e delle politiche internazionali derivanti dalle operazioni di Reagan e della Thatcher.

Però Carter viene descritto come una specie di uomo della pace, un politico straordinario. Sia chiaro: effettivamente Camp David nel ’78, con l’accordo che fece tra Begin e Sadat, tra israeliani ed egiziani, è stata una pietra miliare del processo di pace in Medio Oriente che anche oggi un pochino regge. Non sottovaluto quell’accordo di pace. Però non bisogna neanche sopravvalutare la presidenza Carter: ricordate i 51 ostaggi a Teheran e il colpo di Stato che cacciò lo shah di Persia dall’Iran e produsse il grande nemico dell’America, e dell’Occidente, che arriva fino ad oggi?

dalla Zuppa di Porro