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La bufala del vaccino per “senso civico” - Seconda parte

Tuttavia, coloro che invocano il principio “La mia libertà finisce dove comincia la tua”, non si rendono conto che la libertà è partecipativa perché per sua natura si dirige verso il prossimo e lo coinvolge (consentendogli, ad esempio, di scegliere di non vaccinarsi e di rischiare, soltanto sulla propria pelle, di incontrare la malattia). Non c’è bisogno di aver letto Hegel per capire che io sono libero soltanto se lo sono tutti: in una società di servi, anche il padrone diventa, senza accorgersene, servo. Certo, la libertà non impedisce di essere egoisti e indifferenti (e l’indifferenza è un cancro dell’anima), ma guai a pensare che sia di per sé causa di egoismo; la conseguenza sarebbe allora quella paradossale di dover concludere che la tirannide è condizione migliore di una società libera (e a volte viene da pensare che è quanto stia avvenendo adesso).

Nel caso delle vaccinazioni anti-Covid, chi non si vaccina non attenta alla salute di chi si vaccina, dunque non ne limita la libertà, proprio perché il vaccinato è per definizione protetto dalla malattia: così non fosse, il vaccino sarebbe un inganno. Non solo: quando il vaccinato, evocando il “senso civico”, porta a sostegno della sua tesi l’affermazione “bisogna fermare la circolazione del virus”, egli si avventura imperturbabile in un terreno non suo, lo studio delle malattie infettive, che sin dall’inizio ha statuito che il virus Sars Cov-2 non è radicabile (per una serie di ragioni tra cui: 1. non ha come solo ospite l’uomo ma anche diverse specie animali;  2. la natura stessa dei vaccini che possediamo non impediscono del tutto il contagio, e altre ancora).

Cosa autorizza, allora, giuristi e opinionisti del sentire comune a sermoneggiare su un “senso civico” scientificamente e giuridicamente fallace? La patente del vaccinato, una sorta di medaglia al valore militare e civile a costo zero (giusto un inoculo e un po’ di paura), è certamente uno dei maggiori incentivi. Guai a mettere in discussione l’ambito riconoscimento che nessun cittadino vorrà mai vedersi sottratto: patente di immunità anticorpale, ma anche morale, in un colpo solo, e conquistata senza alcuno sforzo.

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